storia del giorno

Il 28 maggio 1861 c’è l’ultimo giro della tratta Parigi-Bucharest dell’“Orient-Express”

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La penna di Agatha Christie ci ha insegnato che sui vagoni dell’“Orient Express” anche la morte poteva farsi bella. Non abbiamo dubbi: drappeggi di velluto in ogni dove, tappeti orientali e l’odore rassicurante del mogano nelle finiture; il tutto condito dalla cucina gourmet.

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La penna di Agatha Christie ci ha insegnato che sui vagoni dell’“Orient Express” anche la morte poteva farsi bella. Non abbiamo dubbi: drappeggi di velluto in ogni dove, tappeti orientali e l’odore rassicurante del mogano nelle finiture; il tutto condito dalla cucina gourmet. La porta sui due continenti era un luogo dove l’afrodisiaco era nell’aria e la promiscuità, quindi, di casa. 

I proprietari ne erano coscienti e ci giocavano un po’ su: una pubblicità del 1896 mostra prelati, militari e signorine insonni al centro di una sensuale commedia buffa (con la complicità del macchinista). 

Insomma, l’Orient Express ha accorciato le distanze con l’Est. Ma a quanto pare i suoi spazi, necessariamente stretti, hanno fatto la loro parte nello stimolare la fantasia di chi vi era a bordo. Se la pubblicità in fondo in fondo non mente mai, quello che è successo in quelle notti d’oriente sarà stato qualcosa decisamente “fuori misura”…