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Il 27 gennaio 1945 l’Armata Rossa libera il campo di sterminio di Auschwitz

Nel 2005, l’assemblea generale delle Nazioni Unite ha istituito il “Giorno della Memoria” da celebrare ogni 27 gennaio come anniversario, per commemorare le vittime dell’Olocausto.

Imaginarea è stata pensata per augurarvi buon giorno con leggerezza e ironia, ma oggi facciamo una doverosa eccezione, perché «il ricordo è l’invenzione dell’infelicità», come diceva André Gide. E sei milioni di vite umane, immolate in nome dell’odio antiebraico, non dovranno mai essere cancellate dalla memoria collettiva e di ogni singolo essere umano.

L’immagine che vedete non è perciò tratta dal nostro archivio, ma realizzata ad hoc. È ispirata alla tradizione ebraica per la quale è usanza posare (con la mano sinistra) un sasso sulla tomba per testimoniare la propria partecipazione, osservando il precetto della sepoltura.

Mentre i fiori appassiscono, i sassi sono simbolo di “permanenza” e il senso di questo gesto si perde nei millenni, quando le tombe erano dei semplici tumuli di terra e le pietre servivano a conservare nel tempo la memoria del luogo.

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