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Il 25 ottobre 1838 nasce Georges Bizet

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“La donna è mobile, qual piuma al vento”: qualcuno aveva informato Giuseppe Verdi della relatività di un peso piuma? Perché oggi, parliamo di un compositore che si trova all’estrema periferia di quello di Parma almeno se, ad essere in gioco, è la fama. 

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“La donna è mobile, qual piuma al vento”: qualcuno aveva informato Giuseppe Verdi della relatività di un peso piuma? Perché oggi, parliamo di un compositore che si trova all’estrema periferia di quello di Parma almeno se, ad essere in gioco, è la fama. 

Georges Bizet: vita, salute e fortuna precarie, morì qualche mese prima di assaporare la sua “Carmen” in gloria. Un’opera buffa non può esser realista e, soprattutto, l’amore eroico non è affaire di zingara; questo, diceva la vulgata. Invece, la “Carmen” sarà un successo postumo, nel pieno senso della parola. In una Siviglia al flamenco e scialli al vento, c’è una giovane che ama l’uomo sbagliato; del resto, lei, cosa ci può fare? “L’amore è un uccello ribelle” recita nell’aria più nota. Carmen sarà uccisa dall’altro uomo, quello rifiutato, quello che non ha accettato una scelta. È questa, in fondo, la sua attualità, almeno finché questa storia continuerà ad essere anche la nostra cronaca.

Georges Bizet ci ha regalato un libero arbitrio sotto forma di crocchie e pesi piuma. Come si dice in gergo tecnico, ha dato il La, onorando non solo la sua professione, ma un sentire comune: Carmen non è un’eroina che muore, ma una ragazza come tante. E per questo noi, più che offrire argomenti “tirati per i capelli”, non possiamo far altro che ringraziarlo, sperando arrivi il giorno in cui un peso piuma riuscirà a fare come Davide contro Golia.