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Il 23 aprile 1919 la Francia fissa la giornata lavorativa a 8 ore

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La fine di un conflitto mondiale è sempre un momento molto delicato perché, mentre torna l’equilibrio nella società, possono nascere altri movimenti tellurici.

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La fine di un conflitto mondiale è sempre un momento molto delicato perché, mentre torna l’equilibrio nella società, possono nascere altri movimenti tellurici. Così, la Francia, sceglie di evitare la radicalizzazione degli scioperi di quegli anni con la legge del 23 aprile del ’19 che regolava il lavoro in 8 ore giornaliere e 48 settimanali. 

Il decreto valeva per tutti gli stabilimenti, pubblici e privati, laici e religiosi e senza distinzioni di sesso. Questo ne faceva un grande elemento di modernità.

Il governo francese sperava che il suo esperimento fosse scalabile. E infatti la legge in Italia sarà approvata nel ‘23, ma il dibattito risuonava già da qualche anno: un canto popolare del 1906 iniziava proprio con “Se otto ore vi sembran poche…” 

Era intonato dalle mondine nelle risaie e forse saranno state le api a portarlo alle colleghe delle fabbriche: regine dei campi e messaggere al bisogno. Ma sempre operaie.