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Idrogeno a basse emissioni, la Cina domina gli elettrolizzatori, ma la produzione globale avanza

idrogeno

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La Cina guida decisamente la corsa globale all’idrogeno a basse emissioni. Con il 65% della capacità mondiale di elettrolizzatori installata e quasi il 60% della capacità produttiva globale, il gigante asiatico primeggia incontrastato sebbene gli altri Paesi cerchino di colmare il divario. A riportarlo è l’ultima analisi dell’IEA, Global Idrogen Review 2025.

Domanda globale in aumento, ma progetti a basse emissioni rallentati

Nonostante ritardi e cancellazioni, la produzione di idrogeno “verde” è destinata a crescere fino al 2030, seppur a un ritmo più lento rispetto alle previsioni di inizio decennio. L’edizione 2025 del Global Hydrogen Review evidenzia come la domanda globale nel 2024 abbia superato i 100 milioni di tonnellate, in crescita del 2% rispetto al 2023, trainata da raffinazione del petrolio e industria. La maggior parte dell’idrogeno prodotto deriva ancora da fonti fossili senza cattura delle emissioni, più economico rispetto alle alternative a basse emissioni.

Costi e infrastrutture frenano la crescita

Secondo il report, il divario di costo con l’idrogeno “verde” dovrebbe ridursi entro il 2030 grazie al calo dei prezzi tecnologici, alla diffusione delle rinnovabili e a nuove regolamentazioni. Tuttavia, costi elevati, domanda incerta e lentezza nello sviluppo delle infrastrutture frenano l’espansione del settore. La produzione potenziale di idrogeno a basse emissioni stimata per il 2030 si è ridotta a 37 milioni di tonnellate annue, dai 49 milioni previsti un anno fa.

Crescita prevista fino al 2030

Non tutti i progetti annunciati si concretizzeranno, ma la produzione è comunque destinata a salire: le iniziative già operative, in costruzione o con decisione finale d’investimento raggiungeranno oltre 4 milioni di tonnellate annue entro il 2030, cinque volte i livelli del 2024, con un ulteriore potenziale di 6 milioni di tonnellate annue se verranno adottate politiche mirate.

Il commento dell’IEA

L’interesse degli investitori per l’idrogeno è esploso all’inizio del decennio, grazie al suo ruolo chiave negli obiettivi energetici nazionali“, spiega Fatih Birol, direttore esecutivo dell’IEA. “Oggi lo sviluppo è sotto pressione per fattori economici e incertezze politiche, ma i segnali di progresso globale restano chiari. Per sostenere la crescita servono supporto pubblico, stimolo della domanda e infrastrutture adeguate“.

Focus sul settore marittimo

Per una diffusione più ampia dei carburanti a base di idrogeno servono porti attrezzati e tecnologie compatibili. Ma molte infrastrutture esistenti si trovano già vicino a siti di produzione, offrendo opportunità concrete. Circa 80 porti nel mondo hanno esperienza nella gestione di prodotti chimici, segnalando una buona predisposizione all’uso dell’idrogeno.

Sud-Est asiatico, mercato in rapida crescita

La produzione a basse emissioni nella regione potrebbe passare da 3.000 a 430.000 tonnellate annue entro il 2030, se accelerano le rinnovabili, le politiche mirate e i progetti pilota per sviluppare competenze.

Strumenti e dati aggiornati

Il rapporto è completato dall’aggiornamento del Database globale sui progetti di produzione e infrastrutture e dal lancio di un nuovo strumento online per monitorare progetti, costi per regione e tecnologia, e oltre 1.000 misure politiche adottate o annunciate nel mondo dal 2020.

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