Identità digitali per uso professionale, ecco le linee guida

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Uno strumento che consente alle pubbliche amministrazioni e ai privati di verificare l’appartenenza di una persona fisica ad un’organizzazione e/o la sua qualità di professionista.

Con la pubblicazione delle “Linee guida per il rilascio delle identità digitali per uso professionale” da parte dell’Agenzia per l’Italia digitale (Agid), il Sistema pubblico di identità digitale (Spid) diventa uno strumento che consente alle pubbliche amministrazioni e ai privati di verificare l’appartenenza di una persona fisica ad un’organizzazione e/o la sua qualità di professionista.

Grazie alle linee guida si attiva una nuova funzionalità per il sistema pubblico di identità digitale, attesa da numerose pubbliche amministrazioni e da privati, che consente l’apertura di nuovi servizi online, superando gli ostacoli all’uso della propria identità digitale per scopi lavorativi.

Le indicazioni contenute nel regolamento individuano le modalità che gli Identity Provider devono seguire per il rilascio delle identità per uso professionale, consentendo di veicolare attraverso SPID, oltre ai dati della persona fisica, anche i dati dell’organizzazione di appartenenza per la quale si sta agendo su un servizio reso disponibile da un service provider.

Le identità rilasciate non identificano lo status persona giuridica né l’appartenenza di un professionista a un determinato ordine professionale o altro elenco qualificato.

Le linee guida, emanate ai sensi dell’art. 71 del CAD, sono state emanate con la Determina AgID  n. 318/2019 ed entrano in vigore il 1 dicembre 2019.