Il piano

IA, all’Europa serve un’infrastruttura cloud e una rete di data center

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Ok dal Consiglio sul piano coordinato sullo sviluppo e l'utilizzo dell'artificial intelligence "made in Europe". Il Governo italiano chiede una rete di data center a servizio dell’industria e le imprese: entro il 30 marzo una strategia nazionale.

L’Europa vede davanti a sé la possibilità concreta di realizzare una grande infrastruttura per l’intelligenza artificiale (IA). Ieri il Consiglio europeo ha adottato le conclusioni sul piano coordinato sullo sviluppo e l’utilizzo dell’artificial intelligence made in Europe“.

Nelle  conclusioni si rilancia sulla massima rilevanza di questa tecnologia per la crescita economica, dell’industria e delle imprese, invitando tutti a fare di più per aumentare gli investimenti, rafforzare l’eccellenza nelle soluzioni e nelle applicazioni IA, favorire la collaborazione tra industria, ricerca accademica e innovazione dal basso, con un occhio alla privacy dei cittadini e ai diritti fondamentali riconosciuti dall’Unione europea a tutti i suoi cittadini in nome di un progresso tecnologico centrato sempre sulle persone.

Intervenendo in sede di Consiglio, il Sottosegretario allo Sviluppo economico, Andrea Cioffi, con delega all’Industria, ha dichiarato: “dobbiamo cominciare a pensare a un’infrastruttura europea di cloud dove poter stoccare i dati, a una rete di data center dei Paesi dell’Unione che magari lavorino in sinergia. Queste infrastrutture potrebbero essere messe al servizio dell’industria (penso a tante micro-aziende che in questo settore esprimono un altissimo livello qualitativo), che non ha solo bisogno di risorse e di ridurre il cuneo fiscale, ma anche di strumenti concreti, di servizi”.

Utile alle imprese – ha aggiunto Cioffi – potrà essere anche il lavoro che stiamo portando avanti sui supercalcolatori, che possono essere utilizzati per l’IA. In Italia stiamo recuperando rapidamente il tempo perso dai governi precedenti: al Ministero dello Sviluppo economico abbiamo selezionato un gruppo di 30 esperti per delineare insieme, entro il 30 marzo, la strategia sull’Intelligenza artificiale del Paese Italia da inviare alla Commissione europea. Ma in Italia abbiamo anche istituito un fondo di venture capital, con un capitale di un miliardo, gestito da Cassa Depositi e Prestiti, per far sì che il sistema di startup e scale-up possa procedere speditamente”.

Il sottosegretario fa inoltre riferimento alla risoluzione del Parlamento europeo che ha vietato l’utilizzo dell’IA nel settore delle armi automatiche, sostenendo invece l’iniziativa di un nutrito gruppo di ricercatori europei che chiede di istituire un laboratorio sull’Intelligenza artificiale sul modello del CERN.

Bisogna sostenere la ricerca applicata – ha quindi affermato Cioffi – e lavorare sul tema delle smart grids, per le quali può funzionare bene il sistema ‘peer-to-peer’ basato sulle tecnologie blockchain. In tema di edilizia, sia residenziale che nel terziario, i sistemi cogenerativi e trigenerativi (questi ultimi utilizzabili anche per il sistema industriale) possono trovare applicazione nel sud Europa, dove c’è abbondanza di sole, ed essere utili a tutto il sistema”.