La classifica

I Paesi democratici sono 74, l’Italia viene dopo il Botswana

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I Paesi democratici nel mondo sono 74, tra questi solo 21 godono di una democrazia perfetta o “piena” mentre negli altri 53 vige una democrazia spuria, ovvero imperfetta e, secondo il Democracy Index 2021, la democrazia italiana è tra quest’ultimi.

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Classifica dell’indice di democrazia mondiale: prima Norvegia, ultimo Afghanistan

I Paesi democratici nel mondo sono 74, tra questi solo 21 godono di una democrazia perfetta o “piena” mentre negli altri 53 vige una democrazia spuria, ovvero imperfetta e, secondo il Democracy Index 2021, la democrazia italiana è tra quest’ultimi. Per la precisione al 31esimo posto, dopo Francia, Spagna, e Usa, ma anche più giù in classifica di Estonia, Cile e Botswana. Nel grafico in apertura la classifica in base all’indice di democrazia di 167 paesi: si va da un punteggio massimo di 10 fino a scendere, per decimali, a zero. Alle due estremità della classifica la Norvegia con un democracy index di 9,75 e l’Afghanistan con un punteggio di 0,32. Il punteggio dell’Italia è 7,68, subito dopo il Botswana con 7,73 e prima di Capo Verde con 7,65.

Indice di democrazia, la Spagna viene declassata

I Paesi considerati non pienamente democratici sono aumentati dopo che Cile e Spagna sono stati declassati a democrazie imperfette, queste rappresentano gli Stati in cui nonostante eque elezioni e libertà civili rispettate, sono presenti significative ombre. Parliamo di cultura politica poco sviluppata e con bassi livelli di partecipazione, lacune nell’istruzione, alto tasso di discriminazione di genere, necessità di riformare il sistema carcerario.

Perché la Spagna non è più una democrazia completa

Le ragioni che hanno portato gli analisti a incidere con la penna rossa sul Governo di Sanchez è da attribuire, si legge nel report, alle divisioni politiche sulla nomina dei nuovi magistrati al Consiglio generale della magistratura che hanno provocato forti fratture nelle Corti generali (il Parlamento spagnolo), sia ai numerosi scandali che hanno colpito la classe dirigente del Paese ma anche a fronte del caso Catalogna foriero di un costante aumento dell’irredentismo, che troppo spesso è il “cavo d’innesco” di guerre civili. E, come detto, la democrazia italiana viene classificata dopo quella spagnola.

Paesi non democratici, 93 negano i diritti civili

Sostanzialmente, i dati dell’impatto della democrazia nel mondo, ci dicono che sono 93 i Paesi dove vige un regime autoritario o “ibrido” in cui vive più di un terzo della popolazione mondiale, il 37,1%, la maggior parte in Cina. A Taiwan, il Donbass “cinese”, l’indice di democrazia segna un risultato altissimo, 8,99, la Repubblica di Xi Jinping riporta invece un fattore di 2,21. Mentre la Russia e l’Ucraina hanno rispettivamente 3,24 e 5,57. Tutti i Paesi con uno score al di sotto di 3,5 sono considerati regimi autoritari, mentre tutti quelli con un indice inferiore al 6 sono definiti “ibridi” ovvero Paesi dove la transizione da regime a Paese democratico è incompleta.

Il giudizio di Democracy Index sulla democrazia italiana

Il Democracy Index è un indice compilato dal 2006 dall’”Economist Intelligence Unit“, la divisione di ricerca dell’Economist. L’indice fornisce un’istantanea dello stato della democrazia nel mondo. Oltre a un punteggio numerico e una classifica, l’indice categorizza ogni Paese in uno dei quattro tipi di ordinamento politico previsti, democrazie piene, imperfette, ibride e regimi autoritari. Il punteggio viene assegnato in base a cinque parametri: processo elettorale e pluralismo, funzionamento del governo, partecipazione politica, cultura politica e libertà civili.

La crisi della democrazia mondiale

La media globale dell’Indice della democrazia è scesa da 5,37 (2020) all’attuale 5,28, il più basso punteggio globale da quando esiste questa classifica. Perché? Soprattutto a causa delle restrizioni imposte dai governi alle libertà individuali e civili che si sono verificate in tutto il mondo in risposta all’emergenza sanitaria ma che in molti casi hanno solamente accelerato o reso “legittimi” processi di coercizione e autocrazia già in atto. Un calo della democrazia pari a questo è stato registrato solo nel 2010, all’indomani della crisi finanziaria globale, che ha portato a grandi battute d’arresto per la democrazia, alcune delle quali persistono da allora. La pandemia ha avuto un impatto negativo sulla qualità della democrazia in ogni regione del mondo.

I dati si riferiscono al: 2021
Fonte: Democracy Index 2021