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I monopattini elettrici sono davvero sostenibili?

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Ad oggi, l’utilizzo del monopattino elettrico è entrato a far parte della vita di tutti i giorni e sorge dunque spontaneo chiedersi quale sia il suo impatto a livello ambientale.

In seguito alla pandemia da COVID-19, si è diffuso velocemente l’utilizzo dei monopattini elettrici, che ha permesso ai cittadini di spostarsi liberamente ed indipendentemente dai mezzi di trasporto pubblico. Ma è davvero una soluzione sostenibile per l’ambiente?

Ad oggi, l’utilizzo del monopattino elettrico è entrato a far parte della vita di tutti i giorni e sorge dunque spontaneo chiedersi quale sia il suo impatto a livello ambientale.

Quale è l’impatto ambientale del ciclo di vita dei monopattini elettrici?

Innanzitutto, la fase di produzione e assemblamento dei monopattini elettrici avviene in Estremo Oriente dove non sono presenti particolari norme a tutela dell’ambiente. Infatti, le aziende non sono obbligate a rispettare criteri di sostenibilità, a partire dalla scelta dei materiali utilizzati per la produzione.

Per quanto riguarda il trasporto intercontinentale, bisogna considerare la distanza necessaria da percorrere per portare il prodotto finito sul mercato italiano ed europeo. Il trasporto marittimo è infatti uno dei settori che inquina di più a livello globale.

Dal punto di vista della CO2 emessa nella fase di utilizzo del monopattino elettrico, questa è molto bassa, pari a solo 2,5 g/km. Questo rappresenta un grande vantaggio rispetto ai mezzi di trasporto tradizionale che in media emettono dai 20 ai 50 g/km. Tuttavia, se da una parte l’automobile ha un’aspettativa di vita che va dai 300.000km per una macchina a benzina fino ai 500.000km per una a diesel, il monopattino elettrico dura non più di 24 mesi.

In aggiunta, se si tiene conto anche delle emissioni necessarie per le operazioni di ricarica dei monopattini, l’impatto ambientale si aggrava. Infatti, spesso le aziende che si occupano del recupero e ricarica dei monopattini in sharing, utilizzano veicoli tradizionali per il trasporto.

In aggiunta, si è notato che l’utilizzo dei monopattini elettrici sostituisce maggiormente i pedoni e le biciclette elettriche piuttosto che le automobili e i motorini il che, anziché ridurre l’impatto dell’anidride carbonica per gli spostamenti, potrebbe portare addirittura ad un aumento dell’effetto serra.

Ma quanto inquinano i monopattini elettrici?

Secondo diverse ricerche effettuate negli ultimi anni, tenendo conto di tutte le fasi che compongono il ciclo di vita dei monopattini elettrici in sharing, i dati dello studio di Arcadis confermano che l’ammontare di anidride carbonica emessa equivale a circa 105,5 g/km. Se paragoniamo questo dato a quello relativo ad un’automobile tradizionale che trasporta 3 passeggeri (111 g/km per persona), notiamo che la differenza è minima. Al contrario, i monopattini elettrici in sharing, con una batteria che in media ha una capienza di 0,187 kW, emettono più CO2 rispetto ad un’automobile elettrica con una persona a bordo (103 g/km).

Se diamo un’occhiata al grafico di seguito, è possibile confrontare l’impatto ambientale di mezzi di trasporto diversi tra loro.

Sostenibilità monopattini elettrici in sharing

È evidente come in termini di emissioni di CO2, i mezzi più sostenibili siano quelli pubblici quali treni, tram e metro con emissioni di circa 6 g/km per persona, seguiti da autobus elettrici e tradizionali che sono rispettivamente 21 g/km e 74 g/km.

Quale sarà il futuro dei monopattini elettrici? Continueranno la loro scalata nel settore dei trasporti urbani o verranno abbandonati e sostituiti in un paio di anni?

Secondo alcuni ricercatori, questo sarà possibile solo se le compagnie di monopattini in sharing (Lime, Tier, Helbiz e Dott) implementeranno strategie più sostenibili. Partendo da un sistema diverso di raccolta dei monopattini, di ricarica e smaltimento, si potrà finalmente trovare una soluzione sostenibile che renda più vivibili le nostre città.

Fonte: energia-luce.it