guerra nucleare

Hiroshima e Nagasaki. Qualcosa che non si sa sulla bomba atomica, affinché rimanga un lontano ricordo

di Federica Valbonesi |

Gli americani usarono nomi in codice per indicare sia la bomba atomica che colpì Hiroshima, “Little Boy”, sia quella che esplose a Nagasaki, “Fat Man”. Anche il programma di ricerca e sviluppo del nucleare aveva un nome in codice. Si chiamava “Manhattan Project” ed era sotto la direzione di Robert Oppenheimer. La prima bomba atomica fu fatta esplodere in una parte remota del deserto del Nuovo Messico, con quello che passò alla storia come “Trinity Test”.

La bomba atomica ha avuto un effetto devastante sulla vita di molte persone e ha giocato, come è ben noto, un ruolo fondamentale durante la Seconda Guerra mondiale, cambiando il corso della storia.

Vediamo più da vicino quali sono stati gli aspetti più rilevanti, quelli più drammatici o quelli di maggior interesse politico o di semplice curiosità di un fatto così sconvolgente che ha cambiato la percezione del mondo.

  • Al giorno d’oggi, sono 8 i Paesi che possiedono la bomba atomica: Stati Uniti, Francia, Russia, Gran Bretagna, Pakistan, Cina e India e Israele, anche se quest’ultimo non ha mai ufficialmente dichiarato il proprio arsenale nucleare. Nonostante ciò, gli esperti sostengono che Israele possieda armi nucleari dal 1966, anno in cui si sarebbe svolto il test nella centrale nucleare di Dimona, città israelita situata nel deserto del Negev.
  • Ad oggi, gli Stati Uniti sono l’unico Paese ad essersi servito di armi nucleari in guerra e si stima che Washington sostenga una spesa annua di 25 miliardi di dollari per la modernizzazione e il mantenimento del proprio arsenale nucleare. Va peraltro ricordato che Stati Uniti e Russia possiedono, da sole, il 90% delle armi nucleari mondiali.
  • Gli americani usarono nomi in codice per indicare sia la bomba atomica che colpì Hiroshima, “Little Boy”, sia quella che esplose a Nagasaki, “Fat Man”. Anche il programma di ricerca e sviluppo del nucleare aveva un nome in codice. Si chiamava “Manhattan Project” ed era sotto la direzione di Robert Oppenheimer. La prima bomba atomica fu fatta esplodere in una parte remota del deserto del Nuovo Messico, con quello che passò alla storia come “Trinity Test”. Va ricordato che a sollecitare le ricerche americane sul nucleare furono alcuni studi condotti precedentemente dalla Germania Nazista ancor prima dello scoppio della guerra, nel 1939.
  • Prima delle esplosioni di Hiroshima e Nagasaki, le forze aeree americane sorvolarono il Giappone, lasciando cadere volantini nei quali si avvertiva di una “distruzione totale” e si incoraggiava l’evacuazione di tutti i cittadini. Non vi fu però nient’altro che inducesse a pensare a ciò che sarebbe poi realmente accaduto: nessun accenno a Hiroshima e Nagasaki o alla bomba atomica.
  • Al momento dell’esplosione furono uccise 80,000 al momento dell’esplosione della bomba atomica lanciata su Hiroshima e decine di migliaia di cittadini persero la vita nei giorni seguenti a causa dell’esposizione alle radiazioni. Si arrivarono a contare all’incirca 200.000 vittime.
  • Nonostante il drammatico bilancio a seguito della detonazione, le conseguenze delle bombe atomiche furono attenuate poiché entrambe esplosero in aria, quindi prima dell’impatto terrestre. Ciò fece sì che la radioattività diminuisse, portando molti scienziati a pensare che fosse questa la causa per la quale Hiroshima e Nagasaki da tempo non sono più radioattive. Non a caso, in conseguenza dei test nucleari portati avanti negli anni, esistono al mondo luoghi fino a 10 volte più radioattivi rispetto a Hiroshima e Nagasaki.
  • Per quanto fu drammatica l’incidenza delle esplosioni, un ingegnere giapponese, Tsutomu Yamaguchi, sopravvisse ad entrambe le bombe atomiche di Hiroshima e Nagasaki. Tsutomu, allora ventinovenne, doveva lasciare Hiroshima il 6 agosto del 1945, e quando quello stesso giorno la bomba esplose, si trovava a poco più di tre chilometri dal ground zero. Yamaguchi riuscì a tornare dalla sua famiglia a Nagasaki la mattina dell’8 agosto, e alle 11:02 del giorno seguente un’altra bomba nucleare cadde sulla città.
  • Inizialmente Nagasaki non compariva nella lista delle città da colpire elaborata da un comitato di generali e ufficiali dell’esercito e scienziati. Gli americani avevano infatti scelto Kyoto, considerata un obiettivo ideale dai militari poiché, visto che non aveva subito nessun bombardamento, diverse industrie erano state trasferite nell’ antica città giapponese e vi si trovavano molte grandi fabbriche. Nagasaki prese il posto di Kyoto perché Henry L. Stimson, all’epoca ministro della guerra, intervenne personalmente poiché aveva passato a Kyoto la sua luna di miele e lì aveva lasciato il cuore. Hiroshima, venne invece scelta perché considerata un centro nevralgico per concentrazione di industrie, basi militari e depositi di munizioni. Gli americani esclusero il palazzo dell’imperatore di Tokyo come obiettivo poiché temevano l’imprevedibile reazione giapponese di fronte alla morte di colui che veniva considerato una divinità vivente. Inoltre, Tokyo era considerata di scarso valore strategico, in quanto i bombardamenti di marzo, l’avevano lasciata praticamente distrutta.
  • Contrariamente a quanto si potrebbe più comunemente pensare, la bomba atomica non è l’ordigno con la maggiore capacità distruttiva. Le bombe a idrogeno sono infatti, 100 volte più potenti e nel 1962 una bomba a idrogeno fu fatta esplodere nello spazio. Il test “Starfish Prime”, eseguito dagli USA, faceva parte di una serie di cinque esperimenti volti ad analizzare gli effetti delle armi nucleari in alta quota e nello spazio.
  • Nel 1961 gli Stati Uniti rischiarono di provocare un’esplosione di una potenza 200 volte superiore alla bomba atomica che colpì Hiroshima: il bombardiere B-52 Stratofortress ebbe un malfunzionamento che causò la caduta, dal velivolo in quota, delle bombe atomiche che stava trasportando. Fortunatamente non ci fu nessuna esplosione.
  • Nel 1961 l’allora Unione Sovietica (URSS) completò con successo il test di una detonazione 1500 volte più potente della bomba che esplose su Nagasaki, in grado di cancellare qualunque cosa nel raggio di 100 chilometri. Con il nome in codice “Big Ivan”, soprannominato in seguito la “Bomba Zar”, l’ordigno venne progettato da un gruppo di fisici, sotto la guida di Andrej Dmitrievic. È interessante sapere che Dmitrievic, considerato l’inventore della bomba a idrogeno sovietica, vinse il Premio Nobel per la Pace nel 1975. Infatti, una volta presa coscienza della pericolosità della sua invenzione, divenne un irremovibile critico del regime, battendosi anche per la difesa dei diritti umani e di coloro che erano vittime delle persecuzioni politiche.
  • Nel 2016, Barack Obama fu il primo presidente americano a visitare Hiroshima. Nell’incontro con il Primo Ministro giapponese Shinzo Abe, Obama sottolineò l’importanza del ricordare, dicendo che la memoria “permette di combattere l’autocompiacimento” e alimentare “la nostra immaginazione morale”. Durante sua visita, Obama si recò al Memoriale della Pace. Il Giappone ha infatti scelto di conservare i resti di un edificio simbolo per non permettere al mondo di dimenticare l’orrore causato dalle bombe atomiche di Hiroshima e Nagasaki.

E ora facciamo in modo che la bomba atomica sia solo un terribile ricordo.