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Guida autonoma nel codice della strada, via libera a risoluzioni da Commissione Trasporti

La commissione Trasporti della Camera ha approvato (con riformulazioni) le 4 risoluzioni presentate in materia di sistemi di guida autonoma, rispettivamente a prima firma dei deputati Carmine Raimondo (FdI), Giulia Pastorella (Az), Andrea Casu (Pd) e Antonino Iaria (M5s).

Le risoluzioni impegnano il Governo ad adottare iniziative normative volte e prevedere l’introduzione di una modifica al codice della strada, per introdurre trai requisiti sulla nozione di veicolo, anche quello abilitato per il sistema di guida autonoma.

Su questo tema punta molto anche la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen, che ha citato l’Italia come possibile apripista quanto meno della fase di test, con l’iniziativa dei 60 sindaci nostrani pronti a impegnarsi i questo senso.

Le risoluzioni sulla guida autonoma approvate in Commissione IX

Le risoluzioni

La risoluzione impegna il Governo ad adottare iniziative normative volte e prevedere l’introduzione di una modifica al codice della strada, volta a introdurre trai requisiti sulla nozione di veicolo, anche quello abilitato per il sistema di guida autonoma.

La risoluzione impegna altresì il Governo ad adottare iniziative per definire un piano nazionale sulla guida autonoma, coinvolgendo anche le aziende del settore tecnologico, quelle di car sharing e le case del settore automotive “che operano nella transizione all’interno della mobilità sostenibile e dei sistemi di intelligenza artificiale”.

Infine, si chiede al Governo di avviare un pieno coinvolgimento dei sindacati in tutti i settori coinvolti dalle possibili applicazioni della guida autonoma per la salvaguardia dei posti di lavoro.

Italia ed Europa indietro

L’Europa e l’Italia sono indietro nello sviluppo della guida autonoma rispetto a Stati Uniti e Cina. Secondo stime del WEF le 40-80 città globali dove entro il 2035 ci sarà il maggior numero di veicoli a guida autonoma si troveranno appunto in Cina e Usa.

Per riprendere al corsa sarà necessario partire nel 2026 con una vera sperimentazione che coinvolga in maniera organizzata il sistema delle università e che riesca a unire gli sforzi, superando la frammentazione guardando anche ai progetti di car sharing esistenti a livello di Tpl.

Coinvolgere le case automobilistiche e il car sharing

L’obiettivo è certamente anche quello di coinvolgere le case automobilistiche, così come avviene in Germania dove Volkswagen dispone già di una flotta di pulmini che diventano a guida autonoma.   Sarà anche necessario passare dalla guida autonoma di livello 1 (assistita) e 2 (semi autonoma) ai livelli 3 (guida altamente automatizzata) e 4 (totalmente automatizzata) e per finire al livello 5 (guida autonoma).

La risoluzione impegna altresì il Governo ad adottare iniziative per definire un piano nazionale sulla guida autonoma, coinvolgendo anche le aziende del settore tecnologico, quelle di car sharing e le case del settore automotive “che operano nella transizione all’interno della mobilità sostenibile e dei sistemi di intelligenza artificiale”.

Coinvolgere i sindacati

Infine, si chiede al Governo di avviare un pieno coinvolgimento dei sindacati in tutti i settori coinvolti dalle possibili applicazioni della guida autonoma per la salvaguardia dei posti di lavoro.

L’Europa e l’Italia sono indietro nello sviluppo della guida autonoma rispetto a Stati Uniti e Cina. Secondo stime del WEF le 40-80 città globali dove entro il 2035 ci sarà il maggior numero di veicoli a guida autonoma si troveranno appunto in Cina e Usa.

Sperimentazioni nel 2026

L’Italia è indietro, e per riprendere al corsa sarà necessario partire nel 2026 con una vera sperimentazione che coinvolga in maniera organizzata il sistema delle università e che riesca a unire gli sforzi, superando la frammentazione guardando anche ai progetti di car sharing esistenti a livello di Tpl.

L’obiettivo è certamente anche quello di coinvolgere le case automobilistiche, così come avviene in Germania dove Volkswagen dispone già di una flotta di pulmini che diventano a guida autonoma.   Sarà anche necessario passare dalla guida autonoma di livello 1 (assistita) e 2 (semi autonoma) ai livelli 3 (guida altamente automatizzata) e 4 (totalmente automatizzata) e per finire al livello 5 (guida autonoma).

Le risoluzioni sulla guida autonoma approvate in Commissione IX

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