la sfida

Grokipedia, l’enciclopedia AI voluta da Musk contro i ‘pregiudizi woke’ di Wikipedia

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Elon Musk ha appena lanciato una nuova enciclopedia online, battezzata Grokipedia, basata sull’AI e caratterizzata dal fatto di essere più allineata con il pensiero e le opinioni della destra rispetto a quanto non lo sia Wikipedia.

Elon Musk ha appena lanciato una nuova enciclopedia online, battezzata Grokipedia, basata sull’AI e caratterizzata dal fatto di essere più allineata con il pensiero e le opinioni della destra rispetto a quanto non lo sia Wikipedia. Questo sebbene molti degli articoli su cui si basano le sue definizioni provengano da Wikipedia.  

Un’alternativa a Wikipedia

L’azienda di Musk, xAI, vuole offrire un’alternativa e quella che lui definisce una versione meno faziosa di Wikipedia, la più grande enciclopedia online esistente.

Musk ha definito Grokipedia come una enciclopedia “super importante per la civilizzazione”, dopo averla pianificata come alternativa a Wikipedia da almeno un mese. Grokipedia non ha autori umani, diversamente da Wikipedia, che al contrario è scritta e editata esclusivamente da volontari con un processo trasparente.

Grokipedia auto controllato da Grok

Grokipedia invece è “auto controllato” da Grok, il chatbot di AI di Musk.

Musk ha detto di aver preso spunto dall’AI dell’amministrazione Trump e dallo zar delle criptovalute David Sacks.

Musk ha spesso attaccato Wikipedia per aver citato resoconti del New York Times e della NPR, la radio nazional popolare, e attacca regolarmente quelli che lui chiama i “media mainstream” nel tentativo di incoraggiare le persone a fare affidamento su X, il microblog di sua proprietà e che ha riprogrammato per incoraggiare il predominio delle voci conservatrici e di estrema destra, compresa la sua.

Grokipedia, attenzione alle allucinazioni dell’AI

Le voci di Grokipedia sembrano aderire strettamente ai punti di discussione conservatori. Ad esempio, la voce relativa all’insurrezione del 6 gennaio al Campidoglio cita “diffuse affermazioni di irregolarità nel voto” – una lettura non veritiera, per non chiamarla fake news, diffusa da Donald Trump e dai suoi alleati per delegittimare la vittoria di Joe Biden nel 2020 – e minimizza il ruolo di Trump stesso nell’incitamento alla rivolta.

Aggiunge che gli eventi del 6 gennaio hanno “alimentato controversie durature sulla sua natura – che vanno da una legittima espressione di lamentele contro presunte falle elettorali a una minaccia premeditata al trasferimento democratico del potere – con resoconti mainstream che spesso amplificano le cifre delle vittime e le intenzioni al di là delle prove forensi, minimizzando al contempo le precedenti carenze nella supervisione elettorale e nel contenimento delle rivolte”.

Informazioni inaccurate?

Alcuni giornalisti hanno già accusato Grokipedia di diffondere informazioni inaccurate, come ad esempio affermare che la pornografia abbia aggravato l’epidemia di AIDS. Attenzione quindi alle allucinazioni dell’AI, che nel caso di Grokipedia ha il compito non soltanto di scrivere le diverse voci (ce ne sono già circa 800mila) ma anche di controllarne veridicità e correttezza.  

All’inizio della seconda presidenza di Trump, Musk è stato a capo del cosiddetto Dipartimento per l’Efficienza del Governo (Doge) dell’amministrazione, attuando brutali tagli al personale e al bilancio. Il suo incarico temporaneo si è concluso ad aprile e un sondaggio Gallup pubblicato ad agosto lo ha definito la figura pubblica più odiata negli Stati Uniti.

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