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Green technology, per le PMI mercato da 1,6 trilioni di dollari nei mercati emergenti

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Opportunità di crescita per le PMI di Cina, America latina e Africa, con le green technologies, per 1600 miliardi di dollari entro il 2023: occupazione, acqua potabile, accesso alle risorse energetiche, ma timori per l’impatto ambientale.

Pubblicato da infoDev il nuovo Rapporto della Banca mondiale “Building Competitive Green Industries: The Climate and Clean Technology  Opportunity for Developing Countries” dedicato al mercato delle green technologies per le piccolo e medie imprese (SME, small and medium-sized enterprise) nei Paesi emergenti.

Un settore in rapida crescita che, entro il 2023, varrà non meno di 1.600 miliardi di dollari. Cina, America latina e Africa Sub-Sahariana sono i tre mercati con il maggior margine di sviluppo, secondo la  World Bank, con un giro di affari che, nei prossimi dieci anni, sarà pari rispettivamente a 415 milioni di dollari, 350 milioni di dollari e 235 milioni di dollari.

Tante le opportunità per le PMI locali e di altri Paesi, soprattutto nei settori di applicazione delle green technologies: dall’efficienza energetica alle smart gid, dalle fonti energetiche rinnovabili agli smart water systems. Dai sistemi per il trattamento e la valorizzazione dei rifiuti alla mobilità elettrica , dall’energia prodotta da biomasse all’economia dei servizi di nuova generazione ormai definita app economy.

Le clean technologies, o tecnologie pulite/verdi, saranno il un elemento chiave per l’internazionalizzazione delle aziende e la loro capacità di competere sul mercato interno e dei Paesi confinanti. Negli Stati dell’Africa centro-orientale, ad esempio il Kenya, il settore dell’efficienza energetica e delle green techs provvederà non solo a creare nuovi posti di lavoro e sviluppare un modello di business nuovo per il Paese, ma garantirà energia elettrica e gas in modalità sostenibile a gran parte della popolazione.

Acqua potabile, energia a prezzo contenuto e generata in maniera sostenibile (soprattutto eolica e solare), nuovi posti di lavoro, nuove competenze, innovazione sociale e culturale, accesso pubblico alle risorse, nuovo rapporto tra popolazione e Istituzioni centrali e locali, apertura del mercato interno agli investitori, sono solo alcuni dei cambiamenti che le la Banca Mondiale ha evidenziato nell’introduzione delle green technologies nei mercati emergenti.

Le opportunità di crescita delle piccole e medie imprese (che danno lavoro alla stragrande maggioranza degli abitanti dei cosiddetti Paesi in via di sviluppo) sono immense, ma l’attenzione non va posto solo sui guadagni e l’incremento del PIL procapite, bensì sull’impatto ambientale che tali attività economiche ed industriali avranno sul delicato ecosistema di determinati territori, soprattutto in prossimità di fiumi e foreste pluviali, i polmoni verdi del nostro malandato pianeta Terra e risorse fondamentali per le popolazioni dei territori oggetto del Rapporto.