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Green pass, Speranza: “No ai soli vaccinati e validità di 1 anno dalla terza dose”

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No green pass anche per la popolazione pediatrica under 12. Sì alla carta verde per chi ha completato il ciclo vaccinale con Sputnik o Sinovac ed ha ricevuto anche la terza dose.

Il governo va avanti con il green pass. E non ha, al momento, intenzione di rilasciare la certificazione verde Covid solo per i vaccinati, nonostante stiamo vivendo la quarta ondata del virus con i positivi in crescita e l’incidenza settimanale passata da 46 a 53 casi settimanali per 100mila abitanti (la settimana ancora precedente erano 34). Questa posizione dell’esecutivo è stata espressa oggi dal ministro della Salute in conferenza stampa.

Roberto Speranza ha risposto “No. Non sono all’ordine del giorno modifiche di utilizzo del green pass” a chi gli ha chiesto l’eventuale possibilità di erogare il pass sanitario solo ai vaccinati ed anche agli under 12. 

“Il nostro quadro epidemiologico è anche frutto delle scelte che abbiamo fatto in termini di green pass”, ha ribadito il ministro, che ha annunciato la validità del green pass per chi effettua la terza dose.

“È chiaro che la terza dose produce un prolungamento del green pass, quindi è dalla terza dose che valgono i 12 mesi”, ha chiarito.

Terza dose del vaccino, green pass valido 12 mesi dall’ultima dose

Infatti, le nuove Certificazioni per terza dose sono emesse il giorno successivo alla vaccinazione e hanno validità per 12 mesi dalla data della somministrazione della dose aggiuntiva al ciclo completato (terza dose per ciclo a due dosi, seconda dose in caso di ciclo completato con dose singola).

I nuovi green pass vengono emessi indicando nel “numero di dosi effettuate / numero totale dosi previste per ciclo vaccinale completo”:

  • 2 di 1 nel caso di precedente completamento del ciclo vaccinale con vaccino monodose o con dose unica dopo guarigione da Covid-19;
  • 3 di 2 nel caso di completamento del ciclo vaccinale dopo due dosi.

Nel nostro Paese, il via alla vaccinazione con dose aggiuntiva è stato dato il 20 settembre 2021, quello per la dose booster (richiamo) il 27 settembre. La Piattaforma nazionale DGC ha cominciato a rilasciare le nuove Certificazioni di dose aggiuntiva e booster dai primi di ottobre 2021.

Sì alla carta verde per chi ha completato il ciclo vaccinale con Sputnik o Sinovac ed ha ricevuto anche la terza dose

I soggetti vaccinati all’estero con un vaccino non autorizzato dall’Agenzia europea per i medicinali (Ema) possono ricevere una dose di richiamo con vaccino a m-RNA nei dosaggi autorizzati per il “booster” (30 mcg in 0,3 mL per Comirnaty di Pfizer/BioNTech; 50 mcg in 0,25 mL per Spikevax di Moderna) a partire da:

  • 28 giorni e fino a un massimo di 6 mesi (180 gg) dal completamento del ciclo primario.

Il completamento di tale ciclo vaccinale integrato è riconosciuto come equivalente e dà diritto al green pass con validità di 12 mesi. È scritto nella circolare firmata dal direttore generale prevenzione ministero della Salute, Gianni Rezza, visto il parere del Cts di Aifa.

“Daremo il green pass a chi ha completato un ciclo di vaccinazione non Ema e che entro sei mesi avrà un booster con Pfizer o Moderna”, ha confermato oggi il ministro della Salute.

117 milioni di green pass scaricati

A oggi alle 7 sono stati scaricati 117 milioni di Green pass”, dalla piattaforma nazionale ha concluso Roberto Speranza, “un numero che dà il senso di uno strumento che gli italiani hanno imparato ad utilizzare e credo anche ad apprezzare perché capiscono che è uno strumento di libertà”.

Il video della conferenza stampa del ministro della Salute Roberto Speranza, il Commissario straordinario per l’emergenza Covid-19 generale Francesco Paolo Figliuolo, il Coordinatore del Cts Locatelli

Vaccino terza dose, il Garante, la privacy non ostacola le chiamate agli assistiti. L’Autorità replica a Guido Bertolaso

La “privacy” non ostacola le chiamate agli assistiti. Anzi, per agevolare il compito di regioni e province autonome l’Autorità ha da tempo messo a loro disposizione un decalogo sul corretto trattamento dei dati nell’ambito delle azioni promozionali per la vaccinazione.

È quanto precisa il Garante per la protezione dei dati personali in risposta ad alcune affermazioni prive di fondamento di Guido Bertolaso, coordinatore della campagna vaccinale della Lombardia, secondo il quale la privacy limiterebbe la possibilità di chiamare e sollecitare gli assistiti alla somministrazione della terza dose di vaccino.

            L’Autorità ribadisce quindi che le iniziative volte a promuovere la vaccinazione siano realizzate attraverso gli operatori del Servizio sanitario nazionale, coinvolgendo, auspicabilmente, i medici di medicina generale, a cui è nota la situazione sanitaria degli assistiti, anche riguardo ad aspetti che sconsigliano la vaccinazione in assoluto o temporaneamente. 

L’Autorità ricorda infatti che, a tutela della riservatezza degli assistiti, le iniziative per promuovere e sollecitare la terza dose di vaccino, non possono avvenire attraverso altri organi o uffici amministrativi regionali o comunali.