ecco cosa dice il dpcm

Green pass, Lamorgese: “Esercenti non devono controllare anche documenti d’identità”. Il Governo faccia pace con se stesso: il suo decreto dice altro

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La ministra dell'Interno detta una nuova regola, che contrasta il Dpcm, secondo il quale: “L'intestatario della certificazione verde COVID-19, all’atto della verifica, dimostra, a richiesta dei verificatori la propria identità personale mediante l'esibizione di un documento di identità”.

La ministra dell’Interno oggi ha dettato una nuova regola sul green pass, una misura che contrasta con quanto indicato dal decreto del presidente del Consiglio dei ministri del 17 giugno scorso. Nel Dpcm, dove sono elencati i soggetti autorizzati a verificare il passaporto sanitario, è anche scritto:

L’intestatario della certificazione verde COVID-19, all’atto della verifica, dimostra, a richiesta dei verificatori la propria identità personale mediante l’esibizione di un documento di identità”. 

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Green pass, Lamorgese: “Si controlla senza chiedere documento di identità”

Ora la ministra Luciana Lamorgese cambia la regola, da Torino, e durante la videointervista alla Stampa ha annunciato la novità: “I ristoratori e degli esercenti devono solo chiedere il green pass, ma certo non sono tenuti a chiedere la carta d’identità”. 

A caccia del green pass in prestito?

Se così fosse davvero, a un no-vax o a un cittadino non in possesso del green pass basterebbe chiederlo in prestito a un familiare o amico per accedere, per esempio, a un pub, a un ristorante, ecc… In questo modo, anche chi non ha i requisiti per avere la certificazione verde potrà accedere a molti luoghi in cui il green pass è obbligatorio. Solo nei decreti, a questo punto.

“Faremo una circolare come Viminale per spiegare che non sono tenuti a farlo. Nessun pretende che gli esercenti chiedano i documenti, i ristoratori non devono fare i poliziotti“, ha aggiunto la ministra Lamorgese.

Per evitare che la certificazione verde non venga ceduta a terzi, perché personale, è inevitabile verificare anche il documento d’identità. Se viene meno questo, il green pass perde uno dei suoi princìpi cardini. E quindi sarà meno efficace per contribuire al contrasto del Covid 19 e delle sue varianti.

Chi sono gli operatori che possono verificare la Certificazione?

Secondo il Dpcm del 17 giugno 2021, sono gli operatori che possono verificare il green pass sono:

  1. I pubblici ufficiali nell’esercizio delle relative funzioni.
  2. Il personale addetto ai servizi di controllo delle attività di intrattenimento e di spettacolo in luoghi aperti al pubblico o in pubblici esercizi iscritto nell’elenco di cui all’articolo 3, comma 8, della legge 15 luglio 2009, n. 94.
  3. I soggetti titolari delle strutture ricettive e dei pubblici esercizi per l’accesso ai quali è prescritto il possesso di certificazione verde COVID-19, nonché i loro delegati.
  4. Il proprietario o il legittimo detentore di luoghi o locali presso i quali si svolgono eventi e attività per partecipare ai quali è prescritto il possesso di certificazione verde COVID-19, nonché i loro delegati.
  5. I gestori delle strutture che erogano prestazioni sanitarie, socio-sanitarie e socio-assistenziali per l’accesso alle quali in qualità di visitatori sia prescritto il possesso di certificazione verde COVID-19, nonché i loro delegati.