il decalogo

Gran caldo e condizionatori, i consigli per consumare meno e risparmiare in bolletta

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Nel mondo si vendono sempre più apparecchi HVAC, cioè i condizionati sia per il riscaldamento che per il raffrescamento, ma bisogna saperli scegliere e soprattutto usare nel modo più appropriato. Grazie al decalogo Enea possibilità di risparmi e abbattimento consumi elettrici.

Alla fine, dopo un maggio più simile a marzo, l’estate 2019 è partita e l’ha fatto in grande stile. Oggi le temperature si porteranno su valori tipici di metà-fine luglio e soprattutto nelle città l’aria sarà irrespirabile, sia per temperature in molti casi prossime ai 35-26°C (o anche oltre), sia per l’elevato tasso di umidità. Un mix terribile per il nostro organismo e di fatti ricorriamo tutti, inesorabilmente, ai condizionatori per trovare un po’ di refrigerio.

Se ne vendono tanti nel mondo, basti pensare che il mercato globale degli apparecchi HVAC, o Heating, Ventilation and Air Conditioning, che sta per “riscaldamento, ventilazione e condizionamento dell’aria“, raggiungerà entro la fine di quest’anno i 136,4 miliardi di dollari di ricavi, con la prospettiva di arrivare a 200 miliardi di dollari nel 2028.

Il problema è che l’utilizzo dei condizionatori per il raffrescamento dell’aria, in casa e negli uffici, ha un costo e i consumi poi si fanno sentire sul portafogli. A tal proposito, l’Enea, l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile, offre ai consumatori che magari devono ancora comprare l’apparecchio e/o sostituire quello vecchio, 10 consigli pratici che consentono di ottenere benefici ambientali e risparmi fino al 7% sul totale della bolletta elettrica.
Punto primo, “attenzione alla classe energetica”: l’uso ‘intelligente’ dell’aria condizionata nasce dalla scelta del condizionatore, quindi sono da preferire i modelli in classe energetica A o superiore, che comportano un risparmio sulla bolletta elettrica e una riduzione delle emissioni di CO2 in atmosfera.
Un nuovo condizionatore di classe A consuma all’anno circa il 30% in meno rispetto a un vecchio modello di classe C, con una riduzione equivalente di emissioni di CO2.

Meglio poi acquistare condizionatori dotati di “tecnologia inverter”, anche se sono un po’ più costosi, perché consumano molta meno energia. Ovviamente, è sempre bene valutare la possibilità di poter accedere o meno gli “incentivi all’acquisto” (bonus casa, ecobonus, conto termico 2.0).

Altro consiglio che va seguito con particolare attenzione è “non raffreddare troppo l’ambiente e attenzione all’umidità”, perché due o tre gradi in meno rispetto alla temperatura esterna sono sufficienti (di solito anche la sola funzione di deumidificazione dà già un gran sollievo all’organismo).
Per raffrescare in maniera efficace gli ambienti, gli esperti Enea ci fanno presente che “ogni stanza ha bisogno del suo climatizzatore”, mentre è fondamentale, vista la disattenzione generale e i cattivi modelli comportamentali duri a morire, “non lasciare porte e finestre aperte”, altrimenti gli ambienti restano caldi e umidi, e i costi lievitano.

Tecnicamente parlando, è bene infine “coibentare i tubi del circuito refrigerante all’esterno dell’abitazione” e avere sempre un “occhio alla pulizia e alla corretta manutenzione”, mentre se anche nelle ore serali dovesse far caldo, può certamente essere utile “usare il timer e la funzione ‘notte’”.