la retromarcia

Google ‘Aiutiamo gli editori a vendere le news’. Big G come Facebook

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Google ha annunciato la fine del ‘First Click Free’, ora gli editori possono decidere il numero degli articoli gratuiti prima di far scattare la modalità di acquisto delle news o dell’abbonamento. La mano tesa ai publisher anche da parte di Facebook.

Dal first click free al flexible sampling. È in questi due termini la novità principale annunciata oggi da Google a favore degli editori. “Non più tre articoli gratis (first click free) prima di arrivare a quelle a pagamento, ma ora saranno direttamente i giornali a decidere quanti contenuti (flexible sampling) mettere gratuitamente a disposizione del lettore prima di attivare il ‘Paywall’”, si legge nella nota scritta da Richard Gingras, vicepresidente della società con delega alle News.

Dunque su Google News e sul motore di ricerca di Big G gli editori non hanno più l’obbligo di fornire un minimo di tre articoli gratuiti al giorno prima di far scattare la modalità di pagamento delle news o dell’abbonamento. La mano tesa ai publisher comprende altre due aspetti: consentire ai giornali online di conoscere meglio i propri lettori, offrendo loro strumenti di machine learning per raggruppare i lettori in base alle loro propensione all’acquisto. Infine Google si dice disponibile anche a metterà a disposizione gratuitamente la possibilità di usare il proprio sistema di pagamento “per velocizzare l’esperienza di acquisto”.

La decisione di passare alla ‘prova flessibile’ arriva dopo un periodo di ricerche e di esperimenti congiunti con il New York Times e il Financial Times. Proprio da questi due quotidiani vengono i primi commenti positivi. “Siamo anche incoraggiati dal desiderio di Google di considerare altri modi di supportare i modelli di business in abbonamento e siamo felici di continuare a lavorare con loro per costruire soluzioni intelligenti al problema”, ha commentato Kinsey Wilson, adviser di Mark Thompson, CEO del New York Times. E per Jon Slade, Chief Commercial Officer di FT, “è importante ora costruire su quanto finora discusso e accelerare il processo”.

  

Facebook, al via news a pagamento. In Italia test con un editore

Google come Facebook, entrambi tendono la mano agli editori. Solo tre giorni fa la piattaforma ha annunciato a “breve” sul social network gli articoli di dieci partner editoriali di Stati Uniti e alcuni Paesi europei potranno essere letti a pagamento. I soldi andranno solo agli editori e neanche un centesimo alla società di Mark Zuckerberg. Nel test è coinvolto un solo giornale italiano, ancora non è stato diffuso il nome.