Il Governo continua a rafforzare il Golden Power per difendere anche le nuove infrastrutture strategiche del Paese. Dopo l’inclusione delle reti 5G, l’esecutivo ha individuato nuovi settori in cui poter esercitare i poteri speciali (introdotti dalla legge 11 maggio 2012, n. 56). Secondo lo schema di decreto del presidente del Consiglio dei ministri rientrano nella disciplina del Golden Power:
- energia; acqua; salute;
- archiviazione, accesso e controllo di dati e informazioni sensibili; infrastrutture elettorali;
- settore finanziario, compreso quello creditizio e assicurativo e infrastrutture dei mercati finanziari;
- intelligenza artificiale, robotica, semiconduttori, cybersicurezza, nanotecnologie e biotecnologie;
- infrastrutture e tecnologie aerospaziali non militari;
- approvvigionamento di fattori produttivi critici in ambito siderurgico e del settore agroalimentare;
- prodotti a duplice uso (civile e militare).
Lo schema del Dpcm è stato trasmesso alle competenti Commissioni parlamentari per il parere.
Il giudizio di Fabio Bassan (Università Roma Tre)
“Il primo Dpcm sul Golden Power, di prossima pubblicazione, contribuisce a fare chiarezza su molti aspetti controversi. Supera – giustamente – lo schema dei settori protetti dagli strumenti di notifica e valutazione (golden shield) e definisce in modo trasversale le ‘tecnologie critiche’ in funzione degli interessi essenziali da proteggere, ricondotti alla rilevanza strategia per l’interesse nazionale”, spiega a Key4biz Fabio Bassan, docente di Diritto internazionale dell’Economia all’Università Roma Tre
“Dunque il riferimento espresso”, continua Bassan, “è alle piattaforme del sistema informativo elettorale e del sistema finanziario, le tecnologie per lo Smart Metering, lo Smart building, le Smart Cities, la telemetria, ma anche le tecnologie la distribuzione di servizi su richiesTa di calcolo (server), analisi (software) configurabili e disponibili da remoto (cloud computing)”.
Nella bozza del dpcm Golden power, presa in visione da Public Policy, attuativa del decreto-legge Liquidità alle imprese, è scritto:
“I dati personali hanno rilevanza strategica per l’interesse nazionale. Qualora il trattamento, l’archiviazione, l’accesso o il controllo abbiano ad oggetto una quantità degli stessi dati da ritenersi essenziale per il mantenimento delle funzioni vitali della società, della salute, della sicurezza e del benessere economico e sociale della popolazione. Si considerano in ogni caso essenziali, il trattamento, l’archiviazione, l’accesso o il controllo di dati riferibili almeno a trecentomila persone fisiche o enti”.
Nella disciplina del Golden Power anche i dati raccolti con l’intelligenza artificiale
Nello specifico, rientrano sotto il cappello del Golden Power i dati raccolti tramite: la piattaforma del Sistema informativo elettorale e le piattaforme del sistema finanziario, tramite l’intelligenza artificiale.
Anche dati raccolti con geolocalizzazione
Infine, tecnologie: nel campo della distribuzione di servizi su richiesta di calcolo (server), archiviazione (database) e analisi (software) configurabili e disponibili da remoto (cloud computing); relative all’erogazione di servizi di assistenza sanitaria, prevenzione delle malattie e promozione della salute, anche da remoto, capaci di acquisire elaborare, registrare, trasmettere e decodificare le informazioni e i dati clinici; tecnologie atte a garantire profili di safety e di security dei sistemi, anche di tipo intelligente, deputati al controllo, alla gestione ed all’assistenza alla movimentazione di persone e merci su terra, aria, e vie d’acqua, nonché sistemi di logistica integrata ed intermodale.
La cabina di regia e la società della nuova infrastruttura dei dati?
La domanda a cui ora Governo, Parlamento e tutti i soggetti interessati dovranno rispondere è: quale sarà la cabia di regia e quale società gestirà la futura infrastruttura dei dati essenziali per i cittadini italiani?
“Se considerate in un quadro sistematico, che prevede la sospensione temporanea (a determinate condizioni) del regime degli aiuti di Stato e un atteggiamento più disponibile delle autorità nazionali e della Commissione europea verso operazioni di concentrazione e cartelli di crisi, emerge la possibilità di costituire un’infrastruttura nazionale per la gestione dei dati”, osserva ancora Fabio Bassan. “Non mi riferisco tanto alla questione della rete unica di trasporto (il tema TIM-Open Fiber per intenderci)”, aggiunge il docente dell’Università Roma Tre, “ma dell’infrastruttura tecnologica sovrastante, per la gestione e la conservazione dei dati. Questo consentirebbe di mantenere assoggettati alla disciplina dell’Unione europea i dati raccolti, e di creare un’infrastruttura aperta, messa a disposizione del mercato a condizioni e tutele predeterminate, con una remuneratività’ da ‘public utility’ e dunque creando valore”.
“La partita non è già persa”, ha concluso Fabio Bassan, “perché la quantità di dati che generiamo si moltiplica esponenzialmente e sarà incrementata sul piano quantitativo e più ampia su quello qualitativo a seguito dell’avvio concreto del 5G. Ho esposto questa ipotesi nel volume ‘Il potere dell’algoritmo e resistenza dei mercati in Italia’. Tutto questo oggi è possibile ma la finestra temporale è stretta. Occorre una strategia chiara e una volontà ferma”.
Di questo si parlerà al quarto appuntamento degli Executive Webinar di Key4biz ‘Infrastrutture Nazionali e Gestione dei Dati’. Con Fabio Bassan (Università di Roma Tre), Giancarlo Montedoro (presidente della sesta sezione del Consiglio di Stato) e Mario Libertini (Università La Sapienza).
Come seguire l’Executive Webinar di Key4biz ‘Infrastrutture Nazionali e Gestione dei Dati’
Sarà visibile qui su YouTube venerdì 5 giugno dalle ore 15.