Il governo statunitense ha autorizzato l’esportazione di chip AI prodotti da Nvidia verso gli Emirati Arabi Uniti, per un valore di diversi miliardi di dollari, in quello che rappresenta il primo passo concreto di un accordo bilaterale volto a rafforzare la cooperazione tecnologica tra Washington e Abu Dhabi.
Le licenze di esportazione, rilasciate dal Dipartimento del Commercio, sono parte di un patto strategico firmato a maggio, che prevede un massiccio investimento reciproco: gli Emirati si sono impegnati a destinare fino a 1,4 trilioni di dollari agli Stati Uniti nel prossimo decennio, in parallelo all’acquisto di semiconduttori avanzati.
Il piano comprende la costruzione di un data center da cinque gigawatt ad Abu Dhabi, con OpenAI come principale partner operativo.
Tuttavia, l’intesa ha suscitato perplessità tra alcuni membri dell’amministrazione Trump e del Congresso, preoccupati per i rischi di sicurezza legati alle strette relazioni economiche tra la regione del Golfo e la Cina.
Gli Stati Uniti intendono garantire che i chip vengano gestiti esclusivamente da operatori cloud approvati a livello nazionale, riducendo così la possibilità di deviazioni tecnologiche verso Pechino.
La nuova politica segna un’inversione rispetto all’approccio restrittivo dell’amministrazione Biden, che aveva rallentato l’approvazione di licenze per l’esportazione di hardware AI.
Con Trump, l’obiettivo è duplice: attirare investimenti esteri nel settore tecnologico americano e impedire alla Cina di consolidare la propria influenza in Medio Oriente. Gli Emirati, nel frattempo, si posizionano come uno dei principali hub globali per l’AI, investendo massicciamente in infrastrutture e innovazione.
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