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Gli smartphone (e Apple) tornano a crescere

Il quadro del mercato smartphone nel 2025 mostra, a quanto sembra dai dati, un settore che ha ritrovato continuità. La domanda procede con un passo più sicuro rispetto al recente passato e le stime per l’anno, secondo i rilevamenti dell’ultimo report di Counterpoint Research, dimostrano un incremento moderato ma costante delle spedizioni globali. In questo contesto di normalizzazione emerge un cambiamento di quelli che fanno sensazione, perché Apple si avvia a chiudere l’anno in posizione di leadership.

È la prima volta dopo un lungo periodo in cui Samsung sembrava impossibile da detronizzare; la crescita registrata dai modelli lanciati nell’autunno 2025, in particolare dalla nuova serie iPhone 17, ha rappresentato una leva decisiva. Le rilevazioni delle settimane successive al debutto confermano un interesse solido nei principali mercati: gli Stati Uniti mostrano un’accelerazione più marcata rispetto alle generazioni recenti, mentre in Cina e Giappone la curva delle vendite rimane ben orientata.

Il risultato si lega a vari fattor. Il ciclo di aggiornamento degli utenti ha ripreso slancio dopo il rallentamento fisiologico degli ultimi due anni, le nuove configurazioni di memoria e la rimodulazione dei prezzi hanno trovato un loro equilibrio, il lavoro sulla distribuzione ha ridotto alcuni margini di incertezza che avevano frenato la domanda in cicli precedenti. L’introduzione dell’iPhone Air, con un profilo intermedio che amplia l’offerta senza creare sovrapposizioni, ha dato un contributo misurabile, soprattutto nei paesi in cui il pubblico si orienta verso modelli che privilegiano rapporto tra prestazioni e costo.

Nel frattempo il clima industriale offre una cornice relativamente stabile. Le tensioni commerciali che avevano inciso sulla logistica nel biennio precedente si sono attenuate e la filiera risponde con maggiore regolarità alle esigenze di approvvigionamento. Questi elementi, combinati con una domanda più matura e una presenza più solida nei mercati emergenti, costruiscono per Apple un percorso di crescita, e il sorpasso previsto per la fine di 2025 riflette un insieme organico di condizioni favorevoli, ideali da abbinare a uno dei piani mobili che si possono comparare su SOSTariffe.it.

Pieghevoli e anniversari in vista

L’evoluzione della gamma iPhone nel biennio 2025-2026 introduce un’impostazione diversa rispetto ai cicli precedenti. La serie 17 ha inaugurato un’organizzazione più flessibile dell’offerta; il modello Air, inserito in posizione mediana, ha ridotto il divario percepito tra le varianti base e le versioni Pro, fornendo un punto d’ingresso pensato per chi vuole prestazioni solide senza il carico di funzioni specialistiche. La struttura crea spazio per un ampliamento della linea nei mesi successivi. Il 2026 vedrà l’arrivo dell’iPhone 17e, seconda incarnazione della serie “e”, destinata a rafforzare la presenza di Apple nel segmento che tende a crescere più velocemente nei mercati emergenti. Il progetto risponde a un’esigenza precisa, quella di intercettare utenti che aspirano al passaggio all’ecosistema Apple grazie a un investimento più contenuto, pur mantenendo aggiornamenti regolari e un supporto software lungo.

A questa espansione si aggiunge un percorso tecnologico che Apple prepara da tempo e che troverà un punto di svolta con il primo iPhone pieghevole, indicato per la seconda metà del 2026. Lo sviluppo della categoria è stato prudente; la scelta di entrare più tardi rispetto alla concorrenza nasce da valutazioni sulla durabilità delle cerniere, sulla qualità degli schermi flessibili e sull’integrazione tra hardware e software.

Il risultato atteso è un dispositivo orientato alla fascia alta, con un ruolo complementare rispetto alla serie tradizionale. Parallelamente, l’arrivo previsto del primo modello “flip” entro il 2027 completerà la presenza di Apple nell’unico segmento premium che mostra una crescita strutturale.

Nel 2027 cadrà anche il ventesimo anniversario dell’iPhone, occasione che Apple intende utilizzare per rinnovare l’aspetto del dispositivo. Le informazioni disponibili al momento indicano un ridisegno più profondo rispetto agli ultimi cicli, sia nelle linee esterne sia nell’organizzazione interna dei componenti.

Cosa succede in Corea

In questo 2025 Samsung sta affrontando una fase di transizione che unisce risultati solidi e qualche limite strutturale. L’azienda mantiene una posizione forte in molti mercati, sostenuta da una filiera produttiva che reagisce con prontezza alle variazioni dei costi e alle oscillazioni della domanda. La nuova impostazione della serie A, più curata nella definizione delle specifiche e più aggressiva nel rapporto tra prezzo e prestazioni, sta ottenendo una buona risposta in regioni come India, Sud-Est asiatico e Medio Oriente; queste aree mostrano un dinamismo superiore alla media globale e rappresentano una componente stabile della crescita di Samsung. Anche i mercati maturi restano rilevanti, grazie alla fidelizzazione accumulata negli anni e alla continua richiesta di dispositivi premium, soprattutto tra gli utenti che apprezzano i foldable e i modelli della serie S.

Tuttavia, il passo tenuto da Apple nel 2025 crea uno scarto difficile da colmare; i dati sulle spedizioni mostrano una differenza che non dipende da un singolo fattore, ma da una combinazione di scelte commerciali, tempi di rinnovo e variazioni nel comportamento dei consumatori. Samsung conserva un margine competitivo nei segmenti medio-alti e nei dispositivi pieghevoli, dove ha investito con continuità e dove può contare su una riconoscibilità che altri produttori non hanno ancora consolidato; resta però esposta alla pressione crescente dei marchi cinesi nelle fasce di prezzo inferiori, settore che richiede cicli di aggiornamento più rapidi e una flessibilità nella supply chain che non sempre si concilia con la complessità industriale di un gruppo globale come Samsung.

Il 2026 porterà nuovi problemi da risolvere, legati al costo dei componenti, in particolare della memoria. L’aumento previsto influenzerà soprattutto i dispositivi destinati al pubblico più sensibile al prezzo; Samsung di certo dispone degli strumenti per gestire questa fase, ma dovrà bilanciare con attenzione margini, volumi e posizionamento per evitare un rallentamento ulteriore.

La situazione dei competitor

I principali produttori cinesi si trovano in una situazione complessa che alterna prospettive di crescita e spinte in direzione opposta. Xiaomi, vivo, OPPO e Transsion hanno consolidato una presenza di tutto rispetto in numerosi mercati extra-cinesi; l’espansione in India, Sud-Est asiatico, Africa e America Latina ha garantito una base di utenti piuttosto ampia e diversificata. In queste regioni, la combinazione di prezzi contenuti e dotazioni tecniche generose continua a rappresentare un vantaggio competitivo; l’offerta dei produttori cinesi appare spesso meglio calibrata rispetto ai bisogni dei consumatori locali, che favoriscono dispositivi equilibrati e aggiornati con regolarità.

La situazione interna, però, presenta diversi ostacoli. La domanda in Cina procede con lentezza e risponde in modo irregolare alle nuove uscite; inoltre, le tensioni nella supply chain incidono sui costi dei componenti, soprattutto nel comparto della memoria LPDDR4. L’aumento dei prezzi crea pressioni dirette sul segmento di fascia bassa, settore in cui questi marchi costruiscono una parte essenziale dei propri volumi. Così, le previsioni per il 2026 indicano una crescita limitata, stimata intorno all’1,7% per i quattro principali OEM cinesi.

Per rispondere a questa fase, le aziende stanno spostando l’attenzione verso modelli di fascia media e superiore; investono in funzioni avanzate di fotografia computazionale, in piattaforme AI dedicate e in pieghevoli dal prezzo più accessibile. L’obiettivo è costruire un’identità più solida e ridurre la dipendenza dai volumi, puntando su una marginalità meno vulnerabile alle oscillazioni dei costi.

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