robot vs umani?

Gli effetti del muro di Trump, in arrivo robot al posto di agricoltori messicani

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Nello Stato di Washington alcuni imprenditori hanno ordinato robot da impiegare in agricoltura perché la realizzazione del muro promesso da Trump fermerebbe l’arrivo dei raccoglitori messicani illegali. Si riapre il dibattito sui robot che "rubano" il lavoro agli umani, ma si può fermare questa evoluzione? Perché gli uomini non pensano a nuovi lavori?


Anche se al momento non ci sono fondi, Donald Trump ha promesso che il muro al confine con il Messico si farà. “Non fatevi dire dai media fasulli che ho cambiato idea sul muro. Sarà costruito e fermerà droga e traffico di esseri umani”, ha twittato il presidente americano. E di sicuro bloccherebbe anche il flusso delle migliaia di raccoglitori messicani che lavorano illegalmente negli Stati Uniti. Per questo motivo alcuni imprenditori agricoli dello Stato di Washington non hanno perso tempo e hanno già inviato l’ordinazione di robot da utilizzare nei vasti frutteti al posto dei lavoratori migranti.

 

La FFRobotics sta sviluppando una macchina dotata di impugnature a tre dita per afferrare la frutta e rimuoverla da un ramo. In totale il robot-raccoglitore ha tra le quattro e le dodici braccia e può raccogliere fino a 10.000 mele all’ora, ha detto Gad Kober, co-fondatore dell’azienda di robotica.

La speranza degli imprenditori dello Stato americano è poter impiegare i robot nelle coltivazioni di frutta già nel 2019. Oltre alla paura generata dalle parole di Trump il ricorso alla meccanizzazione è obbligatorio, hanno dichiarato molti proprietari di frutteti perché “i giovani non vogliono lavorare nelle aziende agricole e i raccoglitori anziani stanno lentamente andando in pensione”.

In queste zone degli Stati Uniti la raccolta è stata meccanizzata per gran parte dell’industria agricola come grano, mais, fagiolini e pomodori. Ma per prodotti più fragili come mele, bacche, uve da tavola e lattuga – dove l’aspetto della coltura è particolarmente importante – il raccolto avviene ancora a mano.

“Chi sa cosa farà o non farà questa amministrazione?”, ha affermato Jim McFerson, responsabile del centro di ricerca degli alberi da frutta nello Stato di Washington. “Per gli agricoltori e i raccoglitori, sapere se il muro si farà o non si farà è una questione di sopravvivenza”, ha dichiarato McFerson. Infatti con l’arrivo dei robot migliaia di persone perderanno il lavoro, anche se in nero in molti casi, “ma non tutti, molti sono stabilizzati” ha fatto sapere un funzionario del sindacato di categoria.

Quindi questo caso americano apre di nuovo la polemica sui posti di lavoro “rubati” dai robot, questo fenomeno sempre più in crescita ha portato a dire a Bill Gates che “I robot stanno rubando il lavoro agli umani e per questo motivo i governi dovrebbero far pagare loro le tasse, così come è un dovere farlo per qualsiasi lavoratore”.

Ma si può frenare il progresso tecnologico? No.

Allora non sarebbe meglio far svolgere ai robot lavori meccanici e frustranti e vedere gli uomini impiegare le loro capacità e competenze, acquisite anche con l’aggiornamento professionale, in nuovi lavori?