Gioco online, ok Agcom a nuove regole ‘ma ben perimetrate’

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La comunicazione commerciale di un prodotto ‘pericoloso’, come il gioco con vincita in denaro, richiede cautele incisive che possano contrastare efficacemente la degenerazione del fenomeno. Per cui, in tali settori, prevedere una tutela preventiva nei confronti del giocatore assume un’importanza strategica”. Lo ha affermato il Commissario dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, Antonio Martusciello, intervenendo all’incontro annuale dell’Istituto di Autodisciplina Pubblicitari (IAP).

Ben vengano le regole”, ha commentato Martusciello, “ma queste devono essere correttamente perimetrate. Solo, in tal modo, è possibile garantire a ciascuna Autorità coinvolta una lettura chiara dei propri ambiti di manovra e scongiurare il rischio di creare pericolose zone d’ombra”.

L’ordinamento italiano, ha ricordato il Commissario Agcom, in linea con i principali Paesi europei, non pone un divieto assoluto per le comunicazioni commerciali a pagamento, ma detta specifiche regole su contenuti e modalità di diffusione. E proprio tali norme rischiano di creare una sovrapposizione in termini, non solo di regole, ma anche di competenze tra le autorità coinvolte (Agenzia delle dogane e dei monopoli, Agcm, e ora Agcom).

È auspicabile, quindi, una nuova azione legislativa capace di operare un efficace coordinamento tra le istituzioni e di rendere più effettiva la tutela cui le nuove norme appaiono preordinate”, ha rilevato Martusciello.

Oltre a costituire un problema sociale, la ludopatia, ormai scientificamente riconosciuta come disturbo psicopatologico nell’ambito delle dipendenze commerciali, ha una rilevanza anche in termini di pubblicitari che si traspone anche alla dimensione online. Sul tema, il Commissario Agcom è chiaro: “lo scenario nel nostro Paese è complesso e l’online resta ancora normativamente marginalizzato, ma è impossibile pensare di normare la pubblicità ed escludere la Rete”.

L’appello alla correttezza e all’etica degli operatori del settore resta un importante strumento di tutela che necessita, però, “di essere ancorato e supportato da una regolamentazione specifica”.

Incentivare imprese e aziende ad aderire a sistemi di autodisciplina; rinforzare l’endorsement pubblico mediante norme più chiare; promuovere esperienze coregolamentari: questa in sintesi la proposta del Commissario Martusciello.