il bando

5 Gigafactory dell’AI finanziate dall’UE, l’Italia in corsa. Urso “riusciremo nell’obiettivo”

di |

Da Bologna a Genova, passando per Torino e Pavia: il Paese si prepara a sfidare l’Europa per ospitare una delle cinque super-fabbriche dell’intelligenza artificiale. Il Governo accelera con investimenti, sinergie strategiche e una visione chiara, fare dell’Italia un hub digitale di riferimento.

Non è ancora chiaro se sarà Genova, o un’altra città italiana, ad accogliere una delle cinque Gigafactory di intelligenza artificiale che l’Europa si appresta a realizzare con un investimento monstre da 20 miliardi di euro. Ma una cosa è certa: l’Italia ci sarà. A confermarlo è stato il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, rispondendo all’interrogazione dell’On. Bicchielli in Parlamento.

Le nostre aziende ci hanno creduto e, con il supporto del Governo, si sono candidate al bando della Commissione europea. Sono convinto che riusciremo nell’obiettivo, rendendo l’Italia un polo di riferimento per le tecnologie abilitanti e per l’economia digitale”, ha dichiarato Urso.

La competizione, però, è agguerrita. L’Unione europea ha già ricevuto 76 proposte da 16 Stati membri per ospitare almeno una delle Gigafactory dell’AI. Un interesse che testimonia quanto il Vecchio Continente stia accelerando nella corsa all’innovazione.

E l’Italia? Non parte da zero

Ma l’Italia come si posiziona nella lunga lista di aspiranti hub tecnologici?
Lo Stivale parte con alcune carte vincenti. A partire dal Tecnopolo di Bologna, dove è in fase di sviluppo una delle prime AI Factory europee, costruita attorno al supercomputer Leonardo, uno dei più potenti al mondo. Un primato, quello italiano, confermato dalla presenza di altri due colossi del calcolo: HPC6 di ENI a Pavia e Davinci a Genova, dove ha sede anche l’Istituto Italiano di Tecnologia, eccellenza nel campo della robotica.

Ma basterà per entrare nel club delle 5?

Tuttavia, questi dati non sono sufficienti a stabilire se il Bel Paese sarà protagonista o resterà spettatore della gara indetta dalla Commissione. Il piano annunciato prevede il finanziamento di soli 5 progetti. E per conquistare uno di questi posti, servirà molto più che una buona infrastruttura. “Sarà cruciale creare sinergie nazionali in grado di presentare una candidatura davvero competitiva e vincente”, ha ribadito il ministro Urso.

L’obiettivo è chiaro, fare delle Gigafactory AI il motore dell’infrastruttura digitale europea, con ricadute strategiche anche per l’Italia. Si tratta infatti di hub tecnologici abilitanti, che non solo potenziano la capacità di calcolo, ma diventano veri e propri acceleratori dello sviluppo tecnologico e industriale.

Una strategia industriale concreta

Il Governo si sta già muovendo in questa direzione, mettendo in campo azioni coordinate. A Torino è nata la Fondazione Ai4Industry, per favorire la collaborazione tra pubblico e privato nell’ambito dell’AI. L’iniziativa si inserisce in un quadrilatero nazionale dell’intelligenza artificiale, che coinvolge anche il Cineca di Bologna, l’IIT di Genova e la neonata Fondazione Chips-IT di Pavia, focalizzata sul software digitale.

Non solo. È stata avviata una strategia nazionale sulle tecnologie quantistiche e una consultazione pubblica per attrarre investimenti esteri nei data center (tema che Key4Biz sta trattando attraverso le testimonianze di diversi leader del settore).

Infine, attraverso il Fondo Nazionale Innovazione e le risorse del PNRR, sono stati stanziati circa un miliardo di euro per sostenere startup e PMI attive nel campo delle nuove tecnologie, tramite CDP Venture Capital.

Leggi le altre notizie sull’home page di Key4biz