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Gigabit society, il competence center di Italtel per la diffusione delle architetture Ftth

Nonostante il ritardo accumulato rispetto ai partner europei, i limiti strutturali del nostro Paese, la litigiosità politica e il clima di eterna campagna elettorale, l’Italia della banda ultralarga riesce a crescere e ad affermarsi, grazie agli investitori e ad un cambio di passo del Governo su questo argomento per troppo tempo rimasto ai margini dell’agenda politica nazionale.

L’industria 4.0, il 5G, la trasformazione digitale con tutte le sue tecnologie (tra cui cloud, intelligenza artificiale, internet delle cose, cybersicurezza, big data), sono solo alcuni esempi del grande cambiamento in atto a tutti i livelli della nostra società e le infrastrutture sono la base su cui poggerà la futura gigabit society.

Gli accessi a banda ultra larga sono incrementati di circa 2 milioni in un anno con una crescita di oltre il 60%, il traffico totale cresce di oltre il 50% e inoltre stanno riscuotendo un successo crescente i servizi di connettività con velocità di 100 Mbit/s e superiori fino alle offerte di punta che arrivano a 1 Gbit/s a prezzi molto contenuti”, affermava qualche mese fa Stefano Pileri, presidente di Anitec-Assinform.

Un tale ritmo di crescita, a nostro avviso, è destinato ancora a crescere e ci consentirà di colmare il gap che ancora oggi abbiamo rispetto ai paesi di punta dell’Europa”.

Nell’Ultimo Osservatorio sulle comunicazioni dell’Agcom, si riportava che gli accessi complessivi della rete fissa sono cresciuti nel quarto trimestre, grazie all’andamento delle linee a banda larga che, nei primi nove

mesi del 2016, arrivano a sfiorare i 16,4 milioni di unità, con una crescita su base annua pari a 950 mila unità.

I dati mostravano, in particolare, una riduzione degli accessi broadband in tecnologia xDSL (-960mila accessi), con l’aumento (+1,90 milioni di unità) degli accessi in altre tecnologie (qualitativamente superiori), le quali a fine settembre raggiungono i 4,9 milioni di accessi grazie specialmente alla crescita delle linee FTTC-FTTH.

In termini di prestazioni, le linee broadband con una velocità oltre i 10 Mbit/s superano il 64% del totale, mentre quelle ultrabroadband (velocità oltre i 30 Mbit/s) hanno superato il 23%, rispetto al 12,8% registrato a settembre 2016.

Anche i risultati dello European Digital Economy and Society Index (DESI), disponibili sul sito della Digital Economy & Society della Commissione Europea, hanno evidenziato che il gap tra l’Italia e gli altri Paesi europei (media a 28) si sta assottigliando, soprattutto grazie agli interventi degli ultimi due anni.

Oggi siamo arrivati al 70% di copertura, contro una media europea del 75%.

Grazie all’insieme di iniziative pubbliche e private, nonché al concorso dell’Europa, “l’Italia oggi è il Paese europeo con il più alto trend di crescita sebbene sia partito da un livello meno evoluto rispetto agli altri”, ha commentato Pasquale Anobile, Business Development Manager di Italtel, in un nuovo articolo pubblicato sul sito aziendale.

Complessivamente, il piano di sviluppo della rete Ultra Broadband in Italia, in corso di svolgimento grazie a Open Fiber, ai finanziamenti Infratel e a Flash Fiber di Tim e Fastweb (la joint venture Tim Fastweb per portare la fibra fino alle case degli utenti in 29 città italiane), nonché agli investimenti privati dei vari Service Provider, porterà alla realizzazione di 30 milioni di UI (Unità Immobiliari) con architettura FTTH”.

Uno scenario in cui “Italtel è stata partecipe sin dall’inizio con il ruolo di Progettista, svolgendo con i propri servizi professionali (Competence Center BUL) la progettazione definitiva ed esecutiva della rete a banda ultra larga su tutto il territorio nazionale, indirizzando sia la rete di accesso ottica (tecnologia GPON) sia la rete di accesso wireless (tecnologia FWA – Fixed Wireless Access)”, ha spiegato Anobile.

Sulla banda Ultra Larga e sui servizi della Gigabit Society ci sono grandissime aspettative. In base allo studio previsionale Cisco, le previsioni di crescita fino al 2021 della domanda di traffico IP (per consumer e business) ha un CAGR del 22% in Europa”.

In base ai risultati della consultazione pubblica voluta dalla Commissione europea sulle esigenze in termini di velocità e qualità Internet oltre il 2020 (e sugli interventi necessari per rispondere a tali esigenze entro il 2025), si attende “un’importante impennata nelle richieste di servizi ad altissima velocità che richiederanno ancora più banda”, ha dichiarato il manager Italtel.

I servizi della nuova gigabit society saranno principalmente legati ai nuovi modelli di intrattenimento, basati sul video HD in streaming e gaming online, di shopping su piattaforme ecommerce, con sempre maggiore engagement del cliente finale, dell’educazione basata sulla scuola digitale e sulla formazione online permanente, del lavoro, basati sullo smart working, del banking e insurance, basati su oggetti e persone connesse.

Da un punto di vista finanziario, secondo la Banca Mondiale (BM), un aumento del 10% della connettività a banda larga potrebbe influire sul PIL nazionale con una crescita stimata dell’1,5%, ha ricordato Anobile.

La Commissione europea, con il documento di Staff Working “Connectivity for a Competitive Digital Single Market – Towards a European Gigabit Society”, ha proposto agli Stati membri che entro il 2025 tutte le scuole, le aziende di trasporto e i principali fornitori di servizi pubblici, nonchè le imprese altamente digitalizzate, debbano avere accesso a connessione Internet con velocità di download / upload di almeno 1 Gbps”.

È previsto, infine, “che tutte le famiglie europee, rurali o urbane, debbano avere accesso a reti che offrano una velocità di download di almeno 100 Mbps, che possa essere upgradata a 1 Gbps. Tutte le aree urbane e le principali strade e ferrovie dovrebbero disporre di banda larga wireless 5G a copertura ininterrotta”.

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