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Gig economy, la Regione Lazio ha la sua Legge sui rider

Lunedì scorso il Ministro dello Sviluppo economico, Luigi Di Maio, ha incontrato aziende come Deliveroo, Foodora, Glovo, Justeat e altre piattaforme online della cosiddetta “gig economy”, cioè quel modello di mondo del lavoro centrato sulla chiamata on demand, ossia quando c’è richiesta.

In quell’occasione, sono state annunciate alcune anticipazioni del futuro “Decreto Dignità” del Governo Conte in cui è previsto un tavolo di contrattazione tra i rappresentanti dei gig workers e delle grandi piattaforme digitali che offrono servizi di consegna a domicilio.

Alle parole del Ministro, su tutele, rimborsi spese, retribuzione minima e sicurezza, è seguita qualche dichiarazione ostile da parte di alcune piattaforme e timidi rilievi critici da parte dei sindacati, ma l’idea che anche i lavoratori digitali debbano e possano rivendicare dei diritti è ormai passata.

Sul tema, La Regione Lazio, nella giornata di ieri, ha fatto sua la legge sulle “Norme per la tutela e la sicurezza dei lavoratori digitali. Il testo, approvato in Giunta, passerà all’esame del Consiglio regionale per la discussione e l’approvazione.

Salute e sicurezza, tutela assistenziale e previdenziale, compenso, obbligo di formazione e informazione, istituzione del portale del lavoro digitale e della consulta dell’economia digitale, risorse regionali per garantire diritti, sono gli assi portanti della nuova legge.

Questo è un testo di legge che ha gettato un sasso nello stagno – ha dichiarato in una nota ufficiale il Presidente della Regione Lazio, Nicola Zingarettiun provvedimento che non si fonda sull’idea del lavoro subordinato. Siamo contenti, invece, che la nostra idea sia stata presa seriamente a livello nazionale”.

È prevista inoltre la creazione del Portale del lavoro digitale composto dall’Anagrafe regionale e dal Registro regionale delle piattaforme digitali”, ha aggiunto Claudio Di Berardino, Assessore Lavoro e nuovi diritti, Politiche per la Ricostruzione.

I lavoratori e le piattaforme potranno iscriversi al Portale per accedere alle forme di tutela integrative che saranno finanziate con i 2 milioni di euro”.

Una legge che ha avuto un iter non troppo lungo. C’è stato un primo provvedimento, il 15 maggio scorso, con la memoria di Giunta, funzionale all’avvio del percorso per approvare la legge. Dal 25 maggio al 14 giugno è stata invece a disposizione una consultazione pubblica online aperta a contributi, suggerimenti e proposte. Il 14 giugno c’è stato un tavolo con le parti sociali. Tanti gli incontri in queste settimane con tutti gli attori interessati.

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