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La Germania riceve 1^ spedizione di GNL dagli Usa. E i rigassificatori in Italia?

La prima spedizione di gas naturale liquefatto (GNL) dagli Stati Uniti è arrivata in Germania. L’operazione, conclusa ieri, senza le proteste degli ambientalisti, rientra nell’ampio sforzo di sostituire le forniture energetiche in precedenza ricevute dalla Russia, poi interrotte dal Cremlino l’anno scorso. 

La nave cisterna ‘Maria Energy’ è arrivata al terminal di importazione di GNL nella città portuale di Wilhelmshaven sul Mare del Nord, un impianto che è stato costruito a una velocità vertiginosa in meno di un anno per aiutare la Germania a evitare una carenza di energia.

Il gas naturale liquefatto sarà riconvertito in gas in uno speciale terminal galleggiante inaugurato il mese scorso dal cancelliere tedesco Olaf Scholz.

L’impianto di Wilhelmshaven è uno dei numerosi terminali messi in atto per aiutare a evitare una carenza di approvvigionamento energetico.

La Germania ha anche riattivato temporaneamente le vecchie centrali a petrolio e carbone e ha esteso la vita delle sue ultime tre centrali nucleari fino a metà aprile.

Le riserve negli impianti di stoccaggio del gas della Germania sono salite sopra il 90% all’inizio dell’anno, anche se le temperature calde in gran parte dell’Europa centrale hanno ridotto la domanda di riscaldamento.

IL GNL degli USA

Il fornitore di gas statunitense, Venture Global Calcasieu Pass LLC, una filiale di Venture Global LNG, sta espandendo rapidamente le sue strutture per soddisfare la crescente domanda europea. Venture Global LNG lo scorso anno ha ottenuto un finanziamento di 13,2 miliardi di dollari

La petroliera Maria Energy è stata caricata il 19 dicembre a Calcasieu Pass, La.: trasporta circa 170mila metri cubi di GNL, che è sufficiente per fornire energia a circa 50.000 famiglie tedesche per un anno, secondo Uniper SE, l’operatore del terminal di Wilhelmshaven.

“In qualità di partner strategici, non vediamo l’ora di fornire sicurezza a lungo termine dell’approvvigionamento energetico ai nostri alleati attraverso la fornitura continua di GNL statunitense pulito e affidabile”, ha affermato Mike Sabel, amministratore delegato di Venture Global.

La sfida dell’Ue per sostituire il gas russo

La sfida per la Germania, e per l’Europa più in generale, è come sostituire il gas russo quest’anno, dato che Mosca ha ancora consegnato la maggior parte delle sue solite quantità per la prima metà dello scorso anno, che hanno contribuito a riempire i serbatoi di gas.

Il GNL, che viene raffreddato a meno 260 gradi Fahrenheit per essere trasformato in un liquido che può essere spedito in petroliere oceaniche, è emerso come la principale alternativa. Quando arriva ai terminali di importazione dai principali esportatori di GNL come gli Stati Uniti o il Qatar, viene riconvertito in gas e immesso nella rete. A novembre, il Qatar, uno dei maggiori esportatori mondiali di carburante, ha firmato il suo primo accordo a lungo termine con l’Europa per fornire gas alla Germania, sebbene l’accordo fosse su piccola scala.

Dozzine di impianti GNL sono previsti per la costruzione in tutta l’Unione Europea nei prossimi anni, con l’UE che stima che porre fine alla sua dipendenza dai combustibili fossili russi aggiungerà almeno 300 miliardi di euro, pari a circa 320 miliardi di dollari, in costi infrastrutturali fino al 2030.

Di solito la costruzione dei terminali GNL può richiedere anni, ma la Germania è stata in grado di completare a Wilhelmshaven in pochi mesi. L’impianto è chiamato terminale GNL galleggiante perché è ospitato su un’enorme nave cisterna specializzata.

I progetti dei gassificati a Ravenna e a Piombino

In Italia il governo conta di realizzare due gassificatori GNL, sempre galleggianti, a Ravenna e a Piombino grazie ai quali, ha detto il ministro della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin “il nostro Paese potrà contare su una quota consistente di gas, fondamentale per garantire la sicurezza energetica delle famiglie e delle imprese italiane”.

A Piombino Snam può continuare i lavori per preparare il porto e in particolare la banchina ad accogliere la nave rigassificatrice Golar Tundra, attesa per la metà di marzo e che dovrebbe cominciare a operare tra la fine di aprile e l’inizio di maggio. I lavori non sono stati stoppati dal Tar del Lazio, che ha respinto la richiesta di sospensiva presentata dal Comune guidato dal sindaco Francesco Ferrari (Fratelli d’Italia) che ha impugnato l’autorizzazione unica rilasciata dal Commissario straordinario Eugenio Giani, che è anche presidente della Regione Toscana. La partita su Piombino al Tar del Lazio però non è finita. L’udienza di merito è stata fissata per l’8 marzo 2023. E dopo la partenza dei progetti di Ravenna e Piombino, Snam studia la possibilità di ancorare un rigassificatore galleggiante nelle acque del golfo di Trieste, ma è in fase embrionale.

Comunque, possiamo stare tranquilli, perché gli stoccaggi di gas in Italia si confermano a livelli record, per la precisione all’84% lo scorso 31 dicembre, mettendo la stagione invernale “al sicuro” e ponendo il nostro Paese in netto vantaggio, di circa due mesi, sui target fissati da Bruxelles per il 2023.

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