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Geox sotto attacco ransomware, azienda bloccata da due giorni

Il colosso italiano delle calzature “Geox” nel mirino dei criminal hacker. Secondo quanto riporta il Mattino di Padova la produzione e la logistica dell’azienda trevigiana è bloccata da due giorni a causa di un ransomware diffuso all’interno dei propri sistemi informatici.

I criminal hacker, spiega il quotidiano, tramite un ransomware hanno paralizzato i sistemi dell’azienda: dalla logistica, all’eCommerce, passando pure per le email aziendali, tanto che molti dei lavoratori dell’headquater di Montebelluna (TV) sono stati lasciati a casa per due giorni.

Abbiamo provato a contattare l’ufficio stampa dell’azienda, ma al momento non abbiamo ricevuto nessuna risposta.

La truffa delle false email

Non è la prima volta che l’azienda italiana è vittima del cybercrime. A maggio la Polizia Postale aveva scoperto e segnalato un sito fake “geoxoutlet.online” riportanti logo e informazioni del tutto simili a quelli dei canali ufficiali dell’azienda della “scarpa che respira“, inducendo l’ignaro utente finale a fare acquisti online nella convinzione di trovarsi su uno “store outlet” ufficiale del marchio “GEOX”. Ma era una truffa.

Ransomware, imprese e cybersecurity

La nuova generazione di attacchi ransomware colpisce i sistemi informativi delle imprese con varie azioni malevole e adoperando diverse componenti.

Le azioni malevole possono di vari tipi:

Non è non è scontato che il danno e i relativi problemi possano effettivamente risolversi con il pagamento del riscatto (solitamente richiesto in criptovaluta bitcoin), che richiede ogni ransomware.

Ma proteggere la propria attività da minacce esterne diventa fondamentale nel 2020. Gli attacchi informatici stanno diventando sempre più frequenti e il rischio di un blocco prolungato della produzione, come sta accadendo all’azienda trevigiana di scarpe, può avere effetti pesantissimi in termini di fatturato.

In media, nel 2019, il costo sostenuto da ogni organizzazione colpita da cyber attacchi è stato di quasi 4 milioni di euro.

Cifre da capogiro, che rappresentano un trasferimento di ricchezza unico nel suo genere, nella storia recente. Un settore, quello della sicurezza informatica, che diventerà per forza di cose molto più redditizio rispetto allo stesso traffico di stupefacenti, motivo per cui le organizzazioni di cyber crime stanno proliferando un po’ ovunque.

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