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Geotermia: un settore da 30mila posti di lavoro

Geotermia

Tremila sono le persone che attualmente sono impiegate, escluso l’indotto, nel settore dell’energia geotermica ma le imprese del comparto potrebbero dare lavoro a 30mila addetti. Questo se le condizioni di mercato e le normative consentissero di sfruttarne il potenziale.

E’ emerso dal convegno “Speciale geotermia, il futuro a emissioni zero è già qui” organizzato da Legambiente e Kyoto Club, svoltosi ieri a Roma. In Italia si producono 6mila GWh da fonte geotermica attraverso gli impianti ad alta entalpia della Toscana, di vecchia generazione e superati per efficienza e impatto ambientale. Ammonta a 500 MWh, invece l’energia italiana da fonte geotermica a media entalpia, mentre in Europa si contano 1,2 milioni di dispositivi per la produzione a bassa entalpia, pari a una potenza installata di 15mila MW. Nel mondo il geotermico soddisfa appena l’1% della domanda energetica.

Abbiamo l’opportunità di produrre energia pulita da risorse geotermiche a profondità e temperature inferiori rispetto al passatola media e bassa entalpia – attraverso impianti più piccoli’, ha spiegato Gianni Silvestrini, direttore scientifico di Kyoto Club, secondo cui servono ‘regole chiare, criteri trasparenti e poi i controlli’.

La politica, ha aggiunto il vicepresidente di Legambiente Edoardo Zanchini, deve ‘definire un quadro normativo semplificato e favorevole allo sviluppo di un’economia energetica sostenibile’. Per Ermete Realacci, presidente della commissione Ambiente della Camera, ‘la sfida di un futuro rinnovabile non può prescindere dalle opportunità che arrivano dalla geotermia a bassa e media entalpia. Tecnologie più evolute, trasparenza, certezza delle procedure e dei tempi, impianti di piccole e medie dimensioni diffusi su scala territoriale sono una componente essenziale di questa sfida’.

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