La ricerca

Gas serra: 25 megalopoli sono responsabili del 52% delle emissioni urbane globali

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Per 30 città c'è stata una chiara diminuzione delle emissioni, tra il 2012 e il 2016. Le prime quattro città con la più grande riduzione pro capite sono state Oslo, Houston, Seattle e Bogotá, mentre le prime quattro con il maggiore aumento delle emissioni pro capite sono state Rio de Janeiro, Curitiba, Johannesburg e la nostra Venezia.

Quali città inquinano di più al mondo?

Un nuovo studio sulle emissioni globali di gas serra in ambienti urbani ha permesso di comprendere il trend dell’inquinamento in città, con il risultato che ad inquinare di più al mondo sono 25 megalopoli di grandi dimensioni, che da sole generano il 52% delle emissioni in questione.

La nuova ricerca, che ha coinvolto 167 città di tutto il pianeta è stata pubblicata sulla rivista scientifica Frontiers, con due indicazioni chiave, solo in apparenza contrapposte: ad inquinare di più sono le megalopoli e i grandi centri urbani asiatici, ma il dato procapite è più alto nelle città dei Paesi ad economia avanzata.

Le città del campione relativa a Europa, Australia e Stati Uniti, presentavano infatti emissioni pro capite significativamente più elevate rispetto alle città dei Paesi emergenti o in via di sviluppo.

Aumentano le emissioni, aumenta la febbre del pianeta

Nonostante sette anni fa, in occasione della COP 21 in Francia, ben 170 Paesi di tutto il mondo hanno firmato ed adottato il celebre Accordo di Parigi, con l’obiettivo di contenere l’aumento di temperatura media del pianeta a +1,5°C, i dati prodotti dall’Emission gap report 2020 dell’UNEP (il Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente) hanno confermato che, senza azioni drastiche e una rigorosa volontà politica, entro la fine del secolo l’aumento di temperatura media del pianeta sarà dell’ordine di +3°C.

Pur coprendo solo il 2-3% della superficie terrestre, si legge nello studio, le città contribuiscono in larga misura alla crisi climatica.

Delle 167 città studiate, 113 hanno fissato diversi tipi di obiettivi di riduzione delle emissioni di gas serra, ma solo 40 hanno fissato obiettivi di piena neutralità climatica.

Il problema è che gli attuali target di mitigazione delle emissioni di gas serra urbane non sono sufficienti per contrastare seriamente il cambiamento climatico entro la fine di questo secolo.

Oggi più del 50% della popolazione mondiale risiede nelle città. Si dice che le città siano responsabili di oltre il 70% delle emissioni di gas serra e condividono una grande responsabilità nel processo di decarbonizzazione dell’economia globale. A causa delle tecniche e dei parametri utilizzati dalle città, che variano a livello globale, rimane ancora molto difficile valutare e confrontare i progressi della mitigazione delle emissioni nel tempo e nello spazio“, ha spiegato il coautore dello studio, Shaoqing Chen, della Sun Yat-sen University in Cina.

La forte impronta ambientale della urban economy

I risultati, inoltre, hanno mostrato che i livelli di crescita e diminuzione delle emissioni variavano fortemente tra le città prese in esame dai ricercatori, durante il periodo di indagine.

Per 30 città c’è stata una chiara diminuzione delle emissioni, tra il 2012 e il 2016. Le prime quattro città con la più grande riduzione pro capite sono state Oslo, Houston, Seattle e Bogotá, mentre le prime quattro con il maggiore aumento delle emissioni pro capite sono state Rio de Janeiro, Curitiba, Johannesburg e Venezia.

Gran parte delle emissioni di gas serra, infine, sono state generate da attività legate all’impiego ovviamente di combustibili fossili, all’utilizzo dell’energia elettrica in edifici residenziali ed istituzionali, commerciali ed industriali.

Questo tipo di attività hanno contribuito tra il 60 e l’80% delle emissioni di gas serra globali di origine urbana, soprattutto in Europa e Nordamerica.

In oltre il 25% delle città indagate, più del 30% delle emissioni è stato generato dai trasporti su gomma e la mobilità privata, meno del 15% invece deriva da ferrovie, trasporto aereo e marittimo.