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Gas, in autunno piano di razionamento? Intanto le scorte sono al 79%

L’aumento del prezzo del gas sul mercato libero di Amsterdam è vicino alla soglia psicologica dei trecento euro a megawatt ora. Il Governo Draghi in carica per gli affari correnti deve o non deve, può o non può, intervenire con un nuovo decreto per aiutare ancora famiglie e imprese contro il carobollette del gas?

Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio: “Monitoriamo situazione e Governo può muoversi sul solco tracciato da Capo dello Stato”

Di fronte ai forti rialzi dei prezzi del gas “che determinano preoccupazione” il Governo “continuerà nei prossimi giorni e settimane, a monitorare e a muoversi sul solco tracciato dal Capo dello Stato al momento dello scioglimento delle Camere”. Lo ha detto il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Roberto Garofoli al meeting di Rimini, dove domani alle ore 12 è in programma l’intervento del premier Mario Draghi (qui per seguirlo in diretta).

Le parole di Garofoli fanno intendere che il governo è pronto ad intervenire in caso di necessità. Anche con un piano di razionamento del gas?

Gas, scatterà in autunno piano di razionamento? Confindustria lo chiede

Come Confindustria, ha detto il presidente Carlo Bonomi, “chiediamo di affrontare seriamente e immediatamente la predisposizione di un eventuale piano di razionamento. Dal primo ottobre inizia l’anno termico e le imprese non sanno ancora come dovranno affrontarlo”. “Chiediamo”, ha concluso, “un tetto al prezzo del gas e se non viene fatto in Europa, dobbiamo farlo a livello nazionale, lo stiamo chiedendo da mesi”.

Il 5 agosto scorso il ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, ha dichiarato in sede di illustrazione del decreto Aiuti bis che al momento non ci sono particolari pericoli in tal senso.

“Gli stoccaggi nazionali di gas sono arrivati attorno al 74% – ha precisato Cingolani durante la conferenza stampa a Palazzo Chigi – quindi abbiamo ripristinato il trend che ci deve portare al 90% a fine anno”.

“I numeri sul gas non richiedono misure draconiane di razionamento. C’è un quadro instabile a livello internazionale, speriamo che non ci siano peggioramenti”, ha aggiunto il ministro.

“Con i numeri che abbiamo, con gli stoccaggi, con il nostro piano di risparmio e con le diversificazioni, non dovrebbe esserci ragione di fare un razionamento, come probabilmente ci sarà in altri Paesi”, ha rassicurato Cingolani.

Oggi le scorte di gas in Italia sono al 79%

E continuano a crescere le scorte di gas in Italia. Secondo la piattaforma Gie-Agsi sfiorano ora il 79%: pari a 152,74 Twh. 

Percentuale simile a quella italiana la si registra anche in Germania, oggi al 79,54%. Supera l’80% degli stoccaggi la Francia (88,97%), il Belgio (83,45%), la Repubblica Ceca (81,35%) e la Spagna (82,41%).

Ma l’Italia dipende ancora dalla Russia per 10 miliardi di metri cubi di gas.

Repubblica scrive oggi che nel piano predisposto già a primavera dal governo Draghi sono previste misure di razionamento dell’energia. 

Il terzo livello di emergenza prevede così misure più drastiche. 

Vedremo se l’Italia sarà costretta ad adottare un piano di razionamento dell’energia e quale governo dovrà metterci la faccia.

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