“La disponibilità al dialogo c’è, ma non si traduce in una riapertura dei patti che hanno sostenuto la nascita del modello italiano delle torri. I Master Service Agreement (MSA) possono essere riconsiderati soltanto sulle condizioni dei nuovi investimenti”, queste le dichiarazioni di Diego Galli Direttore Generale di INWIT nell’intervista pubblicata oggi su Il Sole 24 Ore dove fa un bilancio dell’anno che sta per finire, confermando che la sfida principale per il 2026 risiede nel rilancio del ciclo di investimenti.
Contratti MSA validi fino al 2038
E prosegue “I nostri MSA presentano condizioni in linea o migliori dei benchmark di mercato, anche grazie al modello di business e a un’efficienza che garantisce benefici strutturali ai nostri clienti. Gli MSA sono parte di un’operazione complessiva fatta nel 2020, INWIT ha investito circa 10 miliardi per l’acquisizione delle torri da Tim e Vodafone, un investimento che prevede ritorni di lungo termine. Inoltre, a seguito del cambio di controllo del 2022, la scadenza dei contratti MSA si è automaticamente estesa al 2038. Creare incertezza intorno a questo modello di business significa limitare anche l’attrattività degli investimenti infrastrutturali sul mercato”. E aggiunge “Restiamo aperti al dialogo con gli operatori e siamo molto sensibili alla loro esigenza di continuare a creare efficienza e questa è la nostra missione”.
Rinnovo delle frequenze
Snodo importante per il settore telco è il rinnovo delle frequenze “In termini sviluppo del 5G l’Italia è rimasta indietro, c’è un gran bisogno di densificazione e sviluppo, sia outdoor sia indoor, necessaria la ripartenza del ciclo degli investimenti. Siamo pertanto favorevoli a soluzioni che supportino la sostenibilità dell’industria e quindi a una riallocazione delle frequenzeche sia guidata nonsolo da un approccio di cassa, ma orientata allo sviluppo infrastrutturale. E conclude “Per le tante partite aperte il 2026 sarà un anno decisivo per il settore Telco”.
