Il summit

G7 Trasporti, il futuro è mobilità sostenibile e strade connesse (Video)

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A Cagliari i Ministri dei Trasporti del G7. Grande attenzione all’innovazione tecnologica in ambito automotive e alle infrastrutture digital based.

Riscoprire il valore sociale delle infrastrutture nel segno della sostenibilità è il tema che abbiamo voluto per questo incontro, il primo a guida italiana, che abbiamo voluto fare qui a Cagliari non per stare isolati dal mondo ma per stare nel mondo e nel cuore dei temi di questo G7”, ha dichiarato il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Graziano Delrio, nel suo discorso di apertura del G7 Trasporti che si sta svolgendo a Cagliari.

Intendiamo una sostenibilità intelligente – ha preciasto Delrio – non solo economica, ma anche dal punto di vista ambientale e sociale, che si avvalga dell’innovazione della nuova tecnologia della strada connessa verso la nuova frontiera della guida autonoma su cui già avevamo lavorato a fondo negli scorsi incontri in Giappone e Germania”.

Alle ore 15.15 sarà poi possibile vedere in diretta streaming sul sito del MIT la II Sessione dei lavori “Condivisione delle migliori pratiche. I modelli di infrastrutture sostenibili”.

Il video integrale dell’intervento d’apertura del G7 Trasporti del Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Graziano Delrio

Lo scenario delle tecnologie per la mobilità sostenibile e di nuova generazione

Recentemente il Cluster Trasporti ha ricordato quelle che sono le innovazioni in campo per l’anno in corso. Tra le priorità del 2017 ci sono sicuramente le strade intelligenti (smart roads). Il Ministero delle Infrastrutture e Trasporti, con la Struttura Tecnica di Missione guidata da Ennio Cascetta, hanno lanciato a metà 2016 un grande lavoro per la definizione degli standard funzionali per le smart roads. In più il matrimonio tra l’Anas – che ha già indetto alcuni bandi per i sistemi di smart road – e il Gruppo Ferrovie dello Stato è finalizzato proprio a facilitare il passaggio di tecnologie verso le strade. Anche l’Europa si sta decisamente muovendo su questo fronte, passo molto importante per lo sviluppo dei veicoli a guida autonoma al centro delle strategie delle maggiori case automobilistiche.

La Commissione europea, si legge nelle pagine online del Cluster, ha presentato il 30 novembre scorso le linee guida per i Cooperative Intelligent Transport Systems (C-ITS) che porteranno sulle strade europee le auto senza pilota.

Si tratta di stabilire un quadro di riferimento complessivo da qui al 2019 quando le prime vetture a guida autonoma arriveranno sul mercato. L’obiettivo Ue è la realizzazione di una rete unificata a disposizione di tutti i costruttori, in modo da non frammentare il mercato con standard differenti.

La sfida nel lancio di tali tecnologie risiede anche nel controllo della privacy, la protezione dei dati personali è uno degli elementi cruciali che determineranno lo scambio di informazioni tra le vetture. A partire dal 2018 saranno introdotte le prime leggi ad hoc.

Nel frattempo le linee guida puntano sull’incremento delle funzioni intelligenti intermedie delle macchine: la loro capacità di parcheggiare o di frenare, la comunicazione con altre macchine per avvertire ad esempio se c’è un incidente e infrastrutture adeguate. Fra danni evitati e vite salvate, si calcola un risparmio fra i quattro e i dieci miliardi di euro.

Il valore sociale delle infrastrutture

Nel settore dei trasporti e delle infrastrutture non si deve dimenticare che i temi sociali sono legati all’accessibilità, all’equità e alla coesione sociale e possono essere sviluppati su più dimensioni.

Le politiche per la mobilità possono giocare un ruolo fondamentale non solo per garantire l’accessibilità a tutti, ma soprattutto per contribuire a ridurre il rischio di esclusione sociale.

L’accessibilità va declinata non solo in termini di collegamenti e opportunità di spostamento, di accesso alle infrastrutture per utenze diversamente abili e di servizi di trasporto accessibili a fasce di reddito meno abbienti, ma anche in termini di sicurezza per segmenti sociali più vulnerabili.