L’Italia compie un passo decisivo nella corsa globale alla fusione nucleare. Il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica ha annunciato, infatti, l’ingresso del nostro Paese nello Steering Committee di IFMIF-DONES, l’infrastruttura strategica europea dedicata allo studio dei materiali per i futuri reattori a fusione, attualmente in costruzione a Granada, in Spagna.
Finora il ruolo italiano era limitato all’osservazione. Da oggi, invece, grazie al contributo scientifico di ENEA e INFN, l’Italia siede al tavolo dove si prendono le decisioni chiave del progetto International Fusion Materials Irradiation Facility – Demo Oriented Neutron Source. Un cambio di passo che riconosce il valore della comunità scientifica nazionale e rafforza il peso del Paese nelle strategie energetiche europee.
Perché IFMIF-DONES è cruciale per la fusione
La missione del progetto è altamente tecnologica e consiste nel sottoporre materiali innovativi a un intenso flusso di neutroni per verificarne la resistenza e la compatibilità con i reattori a fusione del futuro. Si tratta di test fondamentali per costruire impianti sicuri, efficienti e in grado di sostenere processi a temperature e sollecitazioni estreme.
L’infrastruttura avrà inoltre applicazioni complementari in campi come la medicina, la fisica delle particelle e l’industria avanzata, rendendola un polo scientifico di livello mondiale.
“È un passo strategico per il nostro Paese e per l’Europa”, ha commentato il Ministro Pichetto. “La fusione è una delle sfide scientifiche più ambiziose del nostro tempo. Partecipare come Full Member significa investire in conoscenza, innovazione e sicurezza energetica per le prossime generazioni.”
Fusione nucleare: la promessa dell’energia del futuro
La fusione nucleare è considerata il “Santo Graal” dell’energia: pulita, praticamente inesauribile, sicura e priva delle scorie tipiche della fissione. Una tecnologia che, una volta matura, potrebbe rivoluzionare l’intero sistema energetico globale, accelerando la transizione verso un’economia a basse emissioni.
Un ruolo da protagonisti
Con l’ingresso nel board IFMIF-DONES, l’Italia non solo contribuisce alla realizzazione della nuova infrastruttura, ma entra a far parte del gruppo di Paesi che ne orienteranno la roadmap futura. Un passaggio che rafforza la competitività nazionale, valorizza le eccellenze scientifiche di ENEA e INFN e consolida il ruolo dell’Italia nelle grandi imprese europee di ricerca.
Il Ministro Bernini ha dichiarato: “Entrare nello Steering Committee di IFMIF-DONES rafforza la nostra presenza nelle grandi infrastrutture europee di ricerca. Con ENEA e INFN portiamo competenze di altissimo livello in un progetto che può trasformare lo scenario energetico globale.”
