Pirateria e privacy

Furto di foto, SnapChat respinge le accuse

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Dopo il furto di circa 200 mila foto, pubblicate su internet, SnapChat si difende dalle accuse: ‘Non è colpa nostra, gli utenti usano app terze per conservare le foto’.

Fine settimana di fuoco per la startup SnapChat dopo che un gruppo di hacker ha sottratto e pubblicato su internet circa 200 mila fotografie, inviate tramite la sua app.

L’azienda ha pubblicato una dichiarazione con la quale esclude ogni responsabilità per l’accaduto.

La caratteristica di SnapChat è, infatti, che video e immagini si cancellano pochi istanti dopo essere state ricevute. Proprio per questo motivo, “i pirati non hanno violato i server di SnapChat”, come ha spiegato un portavoce, ma hanno rubato le foto da altre app che il gruppo proibisce esplicitamene di usare proprio perché “mettono a rischio la sicurezza dei nostri utenti”.

E SnapChat di queste app pericolose ne ha individuato diverse sia su App Store che su Google Play e ne ha chiesto il ritiro. Qualcuna è però sfuggita dal controllo ed ecco il danno.

Secondo alcune fonti, potrebbe trattarsi in particolare delle app SnapSaved o Snapkeep, che servono a conservare i messaggi e le foto ricevuti con SnapChat.

La notizia del furto è diventata immediatamente virale sui social network con il nome di ‘snappening’.

Si tratta di un episodio grave che, dopo quanto successo anche ad Apple con le foto delle star rubate da iCloud, evidenzia una volta di più quanto sia necessario intervenire tempestivamente per garantire agli utenti di questi servizi il rispetto della loro privacy.

Il successo di SnapChat, quasi 100 milioni di utenti nel mondo, soprattutto ragazzi, ha in effetti attirato l’attenzione di molti sviluppatori e sono stati in tanti ad aver rivendicato l’azione di pirateria, mettendo online la banca dati ordinata per nome dell’utente.

La particolarità di questa chat è che i ragazzi si scambiano spesso foto e video osé, immagini nude o catturate in serate a elevato tasso alcolico.

E’ la gioventù di oggi, ahinoi, con tutti i suoi pro e i suoi contro.

Resta che queste preoccupanti ‘abitudini’ mettono gli utenti a rischio e il problema è maggiore quando questi utenti sono ragazzi spesso minorenni che si vedono sbattuti sul web senza veli.

Non è comunque la prima volta che un problema di sicurezza colpisce gli utenti di SnapChat. Lo scorso anno, 4,6 milioni di numeri telefonici erano stati rubati e pubblicati su internet.

A maggio scorso la Federal Trade Commission ha accusato senza mezzi termini la società di non fare abbastanza per proteggere i dati personali degli utenti e di come fosse semplice poter salvare le foto che dovrebbero sparire dopo pochi istanti dall’invio della chat.

Il problema è davvero serio per SnapChat e potrebbe compromettere la sua ascesa a nuova stella tech del mercato americano.

Oggi vale 10 miliardi di dollari e lo scorso anno ha rifiutato l’offerta da 3 miliardi di dollari di Facebook che avrebbe voluto portarla sotto il proprio ombrello.

Qualche giorno fa SnapChat, che al momento non genera ricavi, ha annunciato il prossimo lancio della pubblicità sul proprio servizio. Ora avrà un bel da fare per convincere inserzionisti e utenti della sicurezza del suo sistema.