Privacy e sex

Furto di foto sexy, iCloud di Apple a rischio. Indaga l’FBI

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Indagini a tappeto dell’FBI dopo il furto di foto sexy di un centinaio di celebrities del momento. A rischio il sistema iCloud dei dispostivi Apple.

Indagini a tutto campo da parte dell’FBI, coadiuvata da Apple, per scoprire i colpevoli della vasta operazione di pirateria che ha colpito star di fama mondiale, mettendo in circolazione foto strettamente private di almeno un centinaio delle celebrities più amate del momento.

La notizia risale a domenica ma solo oggi si è appreso dell’apertura di un fascicolo da parte della polizia federale.

Da Apple, il portavoce Natalie Kerris ha tenuto a sottolineare: “Affrontiamo la privacy degli utenti in modo molto serio e stiamo indagando attivamente su questa informazione”.

“Siamo al corrente – ha aggiunto Kerris – delle accuse sull’hackeraggio e sulla diffusione illegale di materiale di persone di alto profilo e stiamo affrontando la questione”, ha assicurato al Los Angeles Times la portavoce dell’FBI, Laura Eimiller.

Scatti osé resi pubblici quindi che hanno fortemente messo in imbarazzo attrici, cantanti e celebrities, come Jennifer Lawrence, Avril Lavigne, Kim Kardashian, Rihanna e Winona Ryder. Le immagini senza veli sarebbero state sottratte da iCloud, il sistema Apple che permette di archiviare dati e foto online, e pubblicate sulla piattaforma 4chan, una piattaforma di file-sharing di portata mondiale. Gli inquirenti non escludono però che potrebbero essere coinvolti anche altri operatori tlc.

Le conseguenze a cui va incontro il colpevole o i colpevoli di questo furto saranno pesanti sia sotto il profilo penale che economico.

Secondo il sito di notizie tecnologiche The Next Web, gli hacker avrebbero identificato e sfruttato una falla nel servizio ‘localizza il mio iPhone’, un’app che consente di individuare da remoto il proprio smartphone se viene rubato o smarrito.

Apple ha risolto il bug, indica il sito, ma quando ormai era troppo tardi e la notizia si era già diffusa tra gli hacker.

Alcuni esperti dubitano che tutte le foto in circolazione provengano effettivamente da iCloud e ritengono che potrebbero essere state raccolte nel corso di diversi anni.

Una cosa è però certa, si riapre il dibattito su privacy e web e soprattutto su tutti quegli operatori che vantano la messa a punto di sistemi di sicurezza ‘inviolabili’.

Nelle ultime ore gli avvocati delle star coinvolte hanno avviato azioni legali per tutelare le loro clienti. Il danno sarebbe di grande e grave entità.

Gli avvocati di Jennifer Lawrence sono stati i primi a rivelare che le 60 foto rubate alla diva erano vere e hanno minacciato di querela qualsiasi organo di stampa o blog le pubblichi. L’hacker ha anche scritto di accettare pagamenti via Paypal da parte di chiunque voglia acquistare un video erotico, girato in privato, di Jennifer Lawrence.

Twitter ha già agito, bloccando gli account che pubblicano le immagini sottratte illegalmente mentre man mano gli avvocati delle varie star stanno intervenendo presso le autorità competenti.

E adesso infuria il dibattito. Van Badham, nota columnist del Guardian, ha scritto sul sito del quotidiano che “gli attori offrono al pubblico la loro immagine, ma non mettono in vendita la loro intimità. Guardare quelle foto è un atto di violenza sessuale“, ha avvertito. “Se cliccate su una delle foto di Jennifer Lawrence nuda, continuate a perpetuare l’abuso”.