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Frodi contro l’Ue, l’Italia ne ha perseguite di più. ‘Salvati’ 18 milioni

Chi contrasta le frodi per aggiudicarsi i fondi dell’Unione Europea? È il Nucleo della Guardia di Finanza insieme al Comitato per la lotta contro le frodi all’Ue, istituito presso il Dipartimento Politiche Europee. Solo nel 2017 sono stati ‘salvati’ 18 milioni di euro e dal 2004 ad oggi è stato evitato che la Commissione rimborsasse, ingiustamente, 61 milioni di euro.

L’attività di repressione svolta l’anno scorso è stata illustrata oggi con la presentazione della relazione 2017 del COLAF (Scarica la relazione completa in PDF) (Comitato nazionale per la repressione delle frodi nei confronti dell’Unione Europea). L’evento si è svolto nella sala Zuccari del Senato della Repubblica e ha visto anche la partecipazione del presidente dell’Aula di Palazzo Madama Maria Elisabetta Alberti Casellati: “Dall’ultima relazione annuale al Parlamento del Comitato nazionale per la repressione delle frodi nei confronti dell’Unione Europea (COLAF), istituito presso il Dipartimento Politiche Europee, emerge che l’Italia è il Paese che ha più perseguito le frodi contro l’Ue”, ha precisato Caselleti, che ha così voluto rimarcare il ruolo leader dell’Italia nell’Ue, soprattutto in questo momento di elaborazione della legge di Bilancio 2019. 

La relazione, in particolare, evidenzia come l’Italia a livello europeo sia stato il Paese con il più alto numero di “decisioni giudiziarie adottate” rispetto alle raccomandazioni indirizzate dall’Olaf a seguito di casi di sospetta frode. L’indice che misura questo rapporto, l’indictment rate è pari al 58% rispetto a una media europea del 42%.

A livello nazionale, le numerose iniziative promosse dal Comitato per favorire con maggiore efficacia la fase di prevenzione dei fenomeni di frode e irregolarità hanno prodotto un decremento del cosiddetto ‘tasso d’errore’ nell’uso di risorse dei Fondi strutturali che conferma una tendenza registrata già negli anni precedenti. Nel 2017, la diminuzione degli importi relativi ai casi di irregolarità/frode è scesa del 16% che, in termini assoluti, equivale a 18 milioni di euro rispetto alla precedente annualità.

“Sono orgoglioso del nucleo antifrode dei fondi europei”, ha dichiarato il ministro per gli Affari europei, Paolo Savona: “svolge un ruolo di eccellenza nella costruzione del mercato unico. Lottare contro le frodi significa scacciare gli imprenditori cattivi e premiare quelli che rispettano le regole”, ha precisato il ministro. 

“Le principali frodi riguardano i fondi per l’agricoltura e per la realizzazione delle infrastrutture”, ha fatto sapere Beatrice Covassi, a capo della Rappresentanza in Italia della Commissione europea. “L’educazione alla legalità, il corretto uso delle risorse pubbliche e in questo caso europee è fondamentale per realizzare e tutelare il bene pubblico”, ha concluso Covassi.

È proseguita anche l’attività di chiusura, avviata nel 2014, dei casi di irregolarità/frode più datati ancora aperti con la Commissione europea. Tale attività ha consentito la chiusura di 243 casi per un importo complessivo di oltre 61 milioni di euro, evitando che tale importo venisse rimborsato alla Commissione europea con un notevole risparmio per il bilancio nazionale.

Dalla relazione, dunque, emerge come nel 2017 l’Italia risulta, ancora una volta, come il Paese leader in Europa in tema di prevenzione e lotta ai fenomeni di frode ai danni del budget europeo, capace di combattere la criminalità finanziaria grazie a più efficaci strumenti normativi e più spiccata professionalità investigativa.

La relazione 2017 del Colaf è stata illustrata da Francesco Attardi, il Comandante Nucleo della Guardia di Finanza per la repressione delle frodi nei confronti dell’UE: “Nella relazione abbiamo redatto anche la strategia nazionale antifrode, ossia le linee per i prossimi anni”, ha detto Attardi.

Le linee strategiche di azioni sono fondamentali per garantire il corretto, tempestivo e completo utilizzo delle risorse finanziarie dell’Unione Europea. 

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