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Frequenze Tlc, Nicita (PD): ‘Una concessionaria unica per valorizzare lo spettro ed evitare distorsioni’

Accende ulteriormente il dibattito sullo spettro radio la proposta di n concessionario unico per frequenze radio e reti fisse, avanzata dal senatore Antonio Nicita (PD) al DDL Concorrenza nell’emendamento 9 bis alla Legge annuale in discussione al Palramento (Istituzione Concessionaria per il management dello Spettro nel mercato delle comunicazioni elettroniche). Qual è la ratio di questa proposta, che punta ad unire in un unico gestore a maggioranza pubblica la gestione di spettro radio e reti ultrabroadband fisse? Ne abbiamo parlato con lo stesso Antonio Nicita, senatore del PD ex commissario Agcom. Il tema è di grande attualità.

Key4biz. Senatore Nicita, Da dove nasce questa idea di una unica concessionaria dello Spettro?

Antonio Nicita. Nella mia esperienza maturata come commissario AGCOM, ho sempre ritenuto fosse necessario riorganizzare la governance delle frequenze tlc, per permettere una politica di management dello spettro evolutiva, che non fosse solo assegnazione e contributi fino alla scadenza. I temi dello spctrum sharing e della cybersecurity richiedono un approccio più moderno e flessibile. Avevo proposto già l’idea di un’agenzia delle frequenze, oggi faccio un passo avanti: penso ad una concessionaria che agisca da spectrum management con formule innovative di assegnazione, valorizzazione, condivisione in un confronto continuo e dinamico con il mercato e con le esigenze di sicurezza.

Key4biz. E’ un disegno di nazionalizzazione dello spettro, per difendere e valorizzare un bene pubblico e strategico troppo spesso trascurato?

Antonio Nicita. Non direi, perché lo spettro è sempre un bene pubblico che viene temporaneamente assegnato al mercato in base ad una serie di criteri. Piuttosto si tratta di innovare sul lato della condivisione, della sperimentazione e anche della valorizzazione. Una concessionaria permette forme di allocazione meno rigide, evolutive, per esempio graduali valorizzazioni delle porzioni di spettro in funzione dell’evoluzione del mercato, uso efficiente della condivisione, strumenti adeguati per il controllo della sicurezza.

Key4biz. E’ una mossa difensiva rispetto a nuovi player come gli operatori di internet satellitare come Starlink e Kuiper?

Antonio Nicita. Non difensiva, ma di valorizzazione dello spettro. Oggi gli operatori satellitari che concorrono con altri per l’offerta di connettività pagano quasi nulla. Non solo ciò è inefficiente ma anche distorsivo della concorrenza. Una concessionaria può avere, d’intesa con Agcom, maggiore flessibilità e immediatezza ad adeguare il valore delle frequenze al valore di mercato.

Key4biz. Le telco non sembrano avere grosse disponibilità per investire ad esempio nel 5G standalone. Pensa che con il gestore unico le cose potrebbero cambiare?

Antonio Nicita. Sicuramente una concessionaria potrebbe avere maggiore flessibilità nell’amministrare le proroghe, nel proporre formule di prezzo a più parti che tengano conto della domanda e dei costi di investimento, cioè ampliare gli strumenti di assegnazione nel tempo, in modo dinamico, accanto ai meccanismi competitivi che già conosciamo e che restano, ove efficienti.

Key4biz. Gli operatori manterrebbero il controllo e la proprietà delle frequenze di cui dispongono già o sarebbero chiamati a rinunciare?

Antonio Nicita. L’idea è che la concessionaria diventi il braccio operativo dello Stato, ovviamente rispettando tutte le assegnazioni attuali fino alla rispettiva scadenza.

Key4biz. Gli operatori sarebbero in qualche modo obbligati a mettere a fattor comune le loro frequenze di proprietà?

Antonio Nicita. Nella mia idea, gli assegnatari di frequenze non vengono interessati fino alla scadenza del titolo. La condivisione può essere una opzione per nuove assegnazioni laddove sia efficiente, secondo il modello dello spectrum sharing, sia tra operatori privati sia tra questi e le bande riservate all’ambito militare, nei casi in cui risulti tecnicamente possibile ed economicamente efficiente. Ma penso ad un ampliamento degli attuali meccanismi di assegnazione non al loro superamento.

Key4biz. Pensa che in questo modo si potrebbero sviluppare nuovi servizi 5G su reti private e locali e soluzioni industriali che finora non sono ancora decollate? In che modo questo modello potrebbe favorire lo sviluppo del 6G?

Antonio Nicita. Sicuramente questo è un modello di spectrum management che consentirebbe moltissima innovazione sulle modalità di assegnazione e amministrazione dello spettro.

Key4biz. E’ ammessa la partecipazione anche degli operatori wholesale only in fibra (Fibercop e Open Fiber) con quote non di controllo. Qual è il disegno? Unificare il mercato all’ingrosso del mobile e del fisso con un unico gestore wholesale only per mobile e fisso?

Antonio Nicita. Perché no, potrebbe risolvere molti problemi sul lato della sostenibilità economica del settore e sulle nuove sfide della sicurezza.  È una opzione evolutiva possibile quella di una società unica delle reti e dello spettro. Genererebbe molto valore, garantirebbe sicurezza, permetterebbe forme di coordinamento tecnico tra reti fisse e spettro distinguendo tuttavia al proprio interno accesso passivo a reti e frequenze, da accesso attivo wholesale che resterebbe solo sulle reti fisse. Ma per ora sarebbe solo un possibile sbocco, il mio emendamento si ferma prima.

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