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Frequenze tlc, in Francia pronto il decreto per l’asta dei 700 Mhz

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Firmato il decreto che fissa le regole dell’asta per la banda a 700 Mhz. Gli operatori dovranno connettere tutte le aree rurali e coprire 29 mila km di linee ferroviarie.

Parte in Francia la gara per la banda a 700 Mhz. Gli operatori tlc sono già ai nastri di partenza. Fissato in 2,5 miliardi di euro il prezzo minimo che lo Stato spera di incassare. Le telco dovranno portare la banda larga anche nelle aree più remote e dovranno coprire 29 mila Km di linee ferroviarie.

Una nota di oggi informa che il Ministro dell’Economia, Emmanuel Macron, e il Segretario di Stato con delega al Digitale, Axelle Lemaire, hanno firmato il decreto che definisce, su proposta dell’Autorità delle tlc (Arcep) le condizioni di assegnazione delle frequenze della banda 700.

L’ultima tappa quindi prima di far partire l’asta, prevista per novembre.

Il testo ufficiale dettaglia la procedura di assegnazione di queste frequenze che valgono come l’oro per gli operatori in gara – Bouygues Télécom, Free, SFR e Orange – poiché permetteranno di portare le connessioni veloci all’interno degli edifici oltre che sulle lunghe distanze.

I criteri sono in linea con quanto richiesto dal governo, che ha fissato tre obiettivi: valorizzare al meglio le frequenze che fanno parte del patrimonio dello Stato; migliorare la gestione digitale del territorio; mantenere un adeguato livello di concorrenza tra gli operatori, per le infrastrutture in gara.

Lo Stato ha messo in vendita 30 Mhz della banda 700 che sono divisi in 6 lotti di 5 Mhz.

Per ciascun lotto, il prezzo minimo è di 416 milioni di euro. Lo Stato incasserà dunque un minimo di 2,5 miliardi.

Dopo l’asta, nessun operatore potrà detenere più di 30 Mhz nella banda bassa (700, 800, 900 MHz).

Al momento Bouygues Telecom, Numericable-SFR e Orange possiedono già 20 Mhz e non potranno quindi comprare più di due lotti.

In totale i quattro operatori potranno acquisire solo 45 Mhz (10 per i tre operatori storici e 15 per Free).

Gli operatori dovranno inoltre garantire “continui investimenti nello sviluppo e l’ammodernamento delle infrastrutture di rete mobile”.

I lotti serviranno in un primo tempo per una più ampia diffusione del 4G e per consentire lo sviluppo futuro del 5G per la banda ultralarga.