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Frequenze 5G, in Cina doppia consultazione su onde millimetriche

5G

Al via in Cina la consultazione pubblica per l’utilizzo delle onde millimetriche per il 5G. Il Ministero dell’Industria e delle tecnologie di Pechino vuole sondare il mercato per pianificare l’utilizzo delle bande millimetriche fra cui 24.75-27.5GHz, 37-42.5GHz per i sistemi 5G, ha reso noto l’autorità delle comunicazioni del paese.

L’obiettivo è raccogliere feedback da parte dei produttori e di tutta la industry, per capire la situazione sulle bade di frequenza indicate per il nuovo paradigma del wireless. In particolare, il ministero cinese vuole farsi un’idea concreta dei problemi legati ai tempi di deployment, agli ostacoli legati all’uso di determinate frequenze, ai principali nodi da sciogliere in vista della realizzazione delle nuove reti. Fra i problemi più urgenti da affrontare, in Cina come altrove, lo sviluppo di device multifrequenza, in grado di captare il segnale trasmesso su diverse frequenze; la produzione dei chip; test e sperimentazioni per verificare la performance del nuovo sistema.

Un problema centrale da risolvere in tempi stretti e comunque in anticipo rispetto al roll out delle reti è la coesistenza fra le nuove reti 5G e quelle già operative sulle stesse bande e su quelle adiacenti a quelle indicate per il nuovo standard.

La consultazione cinese chiuderà il 7 agosto.

La nuova consultazione fa il paio con quella aperta qualche giorno fa sempre dedicata al 5G (che si chiude il 7 luglio), per l’utilizzo della banda 3300-3600 Mhz e 4800-5000 Mhz.

Il che indica che la Cina intende allocare queste bande di frequenza per il nuovo standard, un’informazione molto utile anche per l’Europa a sua volta in fase di consultazione per capire quali frequenze destinare al 5G.

Ad oggi il Ministero cinese dell’Industria e dell’Information Technology non ha ancora annunciato quando lo spettro 5G sarà rilasciato agli operatori, anche se i tre principali China Mobile, China Unicom e China Telecom hanno già annunciato i rispettivi piani per i test, in vista del lancio commerciale delle reti nel 2020.

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