Il progetto

Fotovoltaico, progetto da 14 milioni di euro per creare una filiera industriale nazionale

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Mario Tucci (Enea): “nel fotovoltaico abbiamo perso la supremazia produttiva, ma non quella tecnologia. Bisogna sviluppare know how per abbattere costi e aumentare rese”. Fotovoltaico in Italia copre l’8% del fabbisogno di energia.

Tirare su una vera e propria “filiera industriale” finalizzata alla produzione di celle fotovoltaiche di nuova generazione, efficienti e low cost per recuperare e aumentare la competitività nel settore del solare. È quanto si propone di riuscire a fare il progetto “Ampere” (Automated photovoltaic cell and Module industrial Production to regain and secure European Renewable Energy market), a cui hanno preso parte Enea, Cnr-Imm di Catania, Rise Technology e 3Sun (Gruppo Enel Power), che è anche capofila del progetto in Italia.

Un’iniziativa finanziata dal programma Horizon dell’Unione europea con 14 milioni di euro, si legge in una nota dell’Enea, “col fine di creare una linea produttiva che in cinque anni sia in grado di realizzare moduli fotovoltaici ad alta efficienza “bifacciali ad eterogiunzione su silicio” per una capacità complessiva di 1 GW/anno”.

Questi moduli innovativi garantiscono rendimenti che superano il 23%, costi di produzione inferiori a 0,42 €/Wp, un’affidabilità di oltre 35 anni e un basso tasso di degrado delle prestazioni (inferiore a 0,5% annuo), tutti parametri superiori rispetto a quelli delle celle fotovoltaiche che dominano il mercato attuale.

Questo progetto rappresenta un’occasione unica per ricreare nel nostro paese una filiera industriale, in un settore in cui abbiamo perso la supremazia produttiva ma non quella tecnologica”, ha spiegato Mario Tucci, responsabile Laboratorio Tecnologie Fotovoltaiche dell’ENEA.

Oggi abbiamo l’opportunità di rivoluzionare il mercato sviluppando know-how per aumentare le rese e abbattere i costi, creare una filiera competitiva e attraente e favorire la competitività del sistema produttivo nazionale, anche in assenza di incentivi pubblici”.

Il settore può dare un forte contributo alla riduzione dei gas serra in linea con gli obiettivi posti dalla COP21 nella lotta ai cambiamenti climatici ed essere determinante anche in considerazione dell’ulteriore obiettivo del 50% di produzione elettrica da rinnovabili al 2030 previsto dalla Ue per cui la potenza solare dovrà passare dagli attuali 19,3 GW ad un valore compreso tra 25 e 35 GW”.

Tra i partner europei del progetto anche alcuni tra i maggiori istituti scientifici, quali Fraunhofer ISE, CEA-INES (Commissariat a l’Energie Atomique et aux energies alternatives), CSEM (Centre Suisse Electronique et Microtecnique) ed EPFL (Ecole Politecnique Fédéral de Lausanne), mentre tra le industrie figurano Meyer Burgher Research AG, NorSun, Semilab e ERM (Environmental Resource Management).

Il mercato mondiale del fotovoltaico, con una potenza cumulativa di quasi 300 GWp, nel 2016 ha rappresentato l’1,3% della domanda di elettricità del pianeta, con previsioni di crescita al 2020 fino al 4%. Stesso andamento per il fotovoltaico europeo che contribuisce per oltre 100 GW a quello mondiale.

In Italia il trend positivo delle installazioni fotovoltaiche nel 2016 è stato costante in ogni mese, con un aumento di 369 MW della capacità complessiva (+22% rispetto al 2015), mentre la produzione di energia fotovoltaica è in grado di coprire oggi l’8% del fabbisogno energetico nazionale (record mondiale della percentuale di elettricità solare immessa in rete), con una capacità complessiva pari a 19,3 GWp.