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Fotovoltaico, 56% progetti a rischio per aumento costi materie prime e spedizioni entro il 2022

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Fotovoltaico, a rischio molto progetti

L’estrema variabilità dei costi dei materiali e delle spedizioni potrebbe minacciare seriamente il mercato mondiale del fotovoltaico, secondo stime aggiornate di Rystad Energy.

Una situazione critica che potrebbe trascinarsi per un tempo più lungo rispetto le valutazioni precedenti, tanto che l’aumento dei prezzi delle materie prime e i colli di bottiglia delle catene di approvvigionamento potrebbero ridurre del 56% i progetti per nuovi impianti fotovoltaici.

Stante questa situazione, lo studio si attende un taglio di 50 GW rispetto i 90 GW attesi per il 2022, proprio nel momento in cui il mondo delle imprese sta domandando sempre più energia pulita per la transizione ecologica.

Diminuisce la potenza installata

Se la pressione sui prezzi dovesse continuare, secondo quanto riportato da Euractive, la potenza solare globale installata complessivamente nel 2021 potrebbero scendere da 181 a 156 gigawatt (GW).

Molti di questi progetti potrebbe essere rimandati, o addirittura soppressi, con un enorme impatto sulla domanda e sui prezzi di energia generata da tali impianti.

Si potrebbe avere un aumento dei costi di produzione dei moduli fotovoltaici, che sono già cresciuti di 20 centesimi di dollari per watt di picco durante il 2020 e un ulteriore aumento è atteso per la seconda metà del 2021 tra 26 e 28 centesimi di dollaro per WP.

Anche in questo caso si tratterebbe di un incremento del +50% su base annua.

Aumentano i prezzi delle materie prime

Un componente fondamentale nel fotovoltaico, il polisilicio, ha registrato un aumento di costo del +300% negli ultimi 12 mesi.

Da gennaio 2020 altri materiali di base come argento, rame, alluminio e vetro, stanno iniziando a crescere su scala globale, mentre i problemi di approvvigionamento potrebbero persistere anche nel 2023, secondo gli studiosi.

Situazione che se non subirà cambiamenti significativi potrebbe obbligare i produttori a decidere se ridurre i margini di profitto, ritardare i progetti o aumentare anche loro i prezzi finali”, ha spiegato David Dixon, analista senior per le energie rinnovabili presso Rystad Energy.

Spedizioni più costose

Come detto, anche il costo della spedizione continua ad aumentare, giocando un ruolo centrale nella spesa in conto capitale (CAPEX o Capital Expenditure) complessiva della produzione.

Prima del 2021, il costo della spedizione del fotovoltaico aveva un impatto minimo sul costo di produzione complessivo. Tuttavia, i ritardi e i colli di bottiglia nelle spedizioni dell’era della pandemia di Covid-19 hanno portato a un aumento dei prezzi vicino al 500%, da 0,005 dollari per WP di settembre 2019 agli attuali 0,03 dollari per WP.

Di questi ed altri temi si parlerà al 5G Italy, la conferenza organizzata dal CNIT che si terrà dal 30 novembre al 2 dicembre.

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