Il Rapporto

La fotografia delle smart city italiane secondo l’Istat

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Pubblicato il settimo Rapporto Istat ‘Noi Italia’ su ambiente, energia, trasporti, infrastrutture, innovazione tecnologica, istruzione, banda larga, rifiuti e molto altro. Un’istantanea dei settori chiave per le future smart city nel nostro Paese.

Secondo molti l’Italia delle smart city non esiste ancora, per altri invece ci sono già tutti gli elementi per veder nascere le nuove città intelligenti nella gran parte della penisola. Il settimo Rapporto Istat “Noi Italia. 100 statistiche per capire il Paese in cui viviamo ci può dare una mano nel delineare, studiare e comprendere l’ecosistema dell’innovazione e del cambiamento che comunque è alla base del paradigma italiano delle future smart cities.

Come spiega il centro diffusione dati Istat, il documento si costituisce dei dati provenienti da 121 indicatori, raccolti in 19 settori, che spaziano dall’ambiente all’istruzione, dalla cultura all’energia, dai trasporti all’innovazione tecnologica e la ricerca.

Ambiente

Il verde urbano rappresenta il 2,7% del territorio dei comuni capoluogo di provincia, lo 0,7% in più dell’anno precedente. Complessivamente, si tratta di oltre 577 milioni di m2 pari a 32,2 m2 per abitante.

Nel 2013 sono stati raccolti 491,3 kg di rifiuti urbani per abitante, circa 12,5 kg in meno rispetto all’anno precedente. Solo il 42,3% dei rifiuti urbani è avviato a raccolta differenziata (+2,3 punti percentuali rispetto al 2012). Nel 2014 il 34,4% delle famiglie italiane segnala problemi relativi all’inquinamento dell’aria nella zona di residenza e il 18,4% lamenta la presenza di odori sgradevoli.

Istruzione

In Italia, l’incidenza della spesa in istruzione e formazione sul Pil è al 4,2% nel 2012, valore inferiore a quello dell’Ue28 (5,3%). Il 22,4% dei 30-34enni ha conseguito un titolo di studio universitario (o equivalente), quota ancora molto distante dall’obiettivo del 40% fissato dalla Commissione europea nella Strategia Europa 2020. Sono circa due milioni e mezzo (26% del totale) i giovani italiani, tra 15 e 29 anni, che nel 2013 non sono inseriti in un percorso scolastico e/o formativo e neppure impegnati in un’attività lavorativa (i cosiddetti NEET). Solo il 6,2% degli adulti è impegnato in attività formative contro una media europea del 10,5%.

Cultura e tempo libero

Sono sempre di più le persone che utilizzano internet per la lettura di giornali, news o riviste: dall’11% del 2005 al 31% del 2014. Nel 2014, solo l’8,7% della popolazione di 6 anni e più usa Internet per leggere o scaricare libri online o ebook; i maggiori fruitori del libro elettronico sono i giovani di 18-24 anni (oltre il 18%).

Energia

In Italia il consumo pro capite di energia elettrica risulta inferiore alla media europea. Nel 2013 i consumi elettrici nel nostro Paese sono pari a 4.856,0 kWh per abitante. Rispetto al 2012, il consumo complessivo di energia elettrica aumenta nel settore dell’agricoltura e nel terziario mentre si riduce nell’industria e nel settore domestico anche grazie all’uso di tecnologie per l’efficienza energetica. Continua ad aumentare la quota del consumo interno lordo di energia elettrica coperta da fonti rinnovabili, pari al 33,7% nel 2013 (+6,8 punti percentuali rispetto al 2012).

Infrastrutture e trasporti

Nel 2013, la rete autostradale italiana si estende per 6.751 km e rappresenta poco più del 9% di quella europea. L’Italia dispone di una rete ferroviaria pari a 27,5 km ogni 100 mila abitanti. Il tasso di motorizzazione è pari a 608 autovetture ogni mille abitanti, in lieve diminuzione rispetto al 2012. Nel confronto europeo l’Italia è di gran lunga uno dei paesi più motorizzati. Nel 2014, l’88,1% degli occupati e il 71,8% degli studenti utilizzano un mezzo di trasporto per recarsi al luogo di lavoro o studio, privilegiando l’automobile.

Scienza, tecnologia e innovazione

La spesa per ricerca e sviluppo incide per l’1,26% sul Pil. Tale valore non è lontano dall’obiettivo Europa 2020 fissato per l’Italia (1,53%), ma è ancora distante dall’obiettivo comune dei paesi Ue (3%). Il 93,1% delle imprese italiane con almeno 10 addetti si connette a internet tramite la banda larga (anno 2013).

Negli anni 2010-2012 la quota di imprese innovatrici sale da 31,5 a 35,5% rispetto al triennio precedente. L’industria si conferma il settore più innovativo, con il 45,4% di imprese innovatrici contro il 29,5% dei servizi e il 20,3% delle costruzioni.

Il 57,3% della popolazione italiana di 6 anni e più utilizza internet nel 2014 e il 36,9% si connette quotidianamente. Poco più di sei famiglie su dieci si connettono a internet tramite la banda larga.