lo scontro

Forum Belt and Road, appello della Cina sull’AI: ‘Pari diritti e opportunità per tutte le nazioni’

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Oggi la Cina ha proposto un quadro normativo per l’intelligenza artificiale in occasione del terzo forum della Belt and Road, chiedendo “pari diritti” sullo sviluppo della tecnologia.

Oggi la Cina ha proposto un quadro normativo per l’intelligenza artificiale in occasione del terzo forum della Belt and Road, chiedendo “pari diritti” sullo sviluppo della tecnologia, indipendentemente dai sistemi politici di un paese. L’annuncio arriva il giorno dopo che Washington ha allargato le restrizioni all’accesso della Cina ai chip.

La Global AI Governance Initiative è stata annunciata il giorno dopo l’ultimo divieto statunitense volto a limitare l’accesso della Cina a chip avanzati e strumenti per la produzione di chip.

La Cina vuole opporsi ai paesi che utilizzano l’intelligenza artificiale per “manipolare l’opinione pubblica, diffondere disinformazione, intervenire negli affari interni di altri paesi”.

Messaggio trasversale agli Usa

Senza citare gli Usa, il nuovo framework – battezzato Global AI Governance Initiative – è stato reso noto subito dopo le ultime restrizioni da parte degli Stati Uniti nei confronti della Cina all’accesso a microchip avanzati e strumenti di produzione di chip per depotenziare il progresso tecnologico e militare cinese.    

Quello dell’AI è un terreno di scontro fertile fra usa e Cina. L’obiettivo di entrambe le potenze è fissare per prima gli standard tecnologici e le regole globali del gioco.

Il presidente cinese Xi Jinping ha detto ai leader mondiali al forum Belt and Road che la Cina è pronta a incrementare gli scambi con altri paesi e a promuovere lo sviluppo “sano, ordinato e sicuro” dell’intelligenza artificiale.

Sviluppo tecnologico indipendente dal paese d’origine

L’iniziativa della Cina ha invitato i paesi a sostenere il rispetto reciproco nello sviluppo dell’intelligenza artificiale, suggerendo che tutte le nazioni “indipendentemente dalla loro dimensione, forza o sistema sociale” dovrebbero avere “uguali diritti”.

“Ci opponiamo alla definizione di linee ideologiche o alla formazione di gruppi esclusivi per impedire ad altri paesi di sviluppare l’intelligenza artificiale”, sostiene il piano.

“Ci opponiamo inoltre alla creazione di barriere e all’interruzione della catena di fornitura globale dell’intelligenza artificiale attraverso monopoli tecnologici e misure coercitive unilaterali”.

L’accusa agli Usa

Il governo cinese ha più volte accusato Washington di formare club e alleanze per sopprimere e contenere la crescita di Pechino.

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L’iniziativa, pubblicata dalla Cyberspace Administration of China, descrive il rapido sviluppo dell’intelligenza artificiale come avente una “profonda influenza” sullo sviluppo socioeconomico globale, affermando che ha portato enormi opportunità ma anche “rischi imprevedibili e sfide complicate”.

“La governance dell’intelligenza artificiale, un compito comune affrontato da tutti i paesi del mondo, incide sul futuro dell’umanità”, ha affermato.

“Mentre la pace e lo sviluppo globali si trovano ad affrontare diverse sfide, tutti i paesi dovrebbero impegnarsi a perseguire una visione di sicurezza comune, globale, cooperativa e sostenibile, e porre pari enfasi sullo sviluppo e sulla sicurezza”.

No manipolazioni dell’opinione pubblica

Il piano afferma che la Cina si oppone ai paesi che utilizzano le tecnologie dell’intelligenza artificiale “allo scopo di manipolare l’opinione pubblica, diffondere disinformazione, intervenire negli affari interni di altri paesi… nonché mettere a repentaglio la sovranità di altri stati”.

Tra le altre cose, l’iniziativa richiede anche un “approccio incentrato sulle persone” nello sviluppo dell’intelligenza artificiale, ad esempio nella lotta al cambiamento climatico, esortando al contempo i paesi a lavorare insieme per prevenire l’uso improprio delle tecnologie da parte di terroristi e gruppi criminali.

Chiede inoltre ai paesi di mettere l’etica al primo posto e di formulare principi e linee guida per governare l’intelligenza artificiale.

La comunità globale dovrebbe anche mobilitare gli sforzi per aumentare la rappresentanza e la voce dei paesi in via di sviluppo quando si tratta di governance dell’intelligenza artificiale e “garantire pari diritti, pari opportunità e pari regole” per tutti, ha aggiunto.

Gli analisti hanno suggerito che la Cina cercherà di posizionarsi come leader delle nazioni in via di sviluppo nel forum Belt and Road di questa settimana e offrirà la sua crescente leadership come alternativa all’Occidente guidato dagli Stati Uniti.

Nella sua spinta verso un nuovo sistema economico e di governance globale, le iniziative della Cina negli ultimi anni includono la Global Development Initiative nel 2021, la Global Security Initiative lo scorso anno e la Global Civilization Initiative a marzo.

Mercoledì il ministero degli Esteri cinese ha affermato che la nuova iniziativa presenta un “approccio costruttivo” alle preoccupazioni universali sullo sviluppo e sulla governance dell’intelligenza artificiale.

Il piano, insieme alle altre tre iniziative cinesi, rientra negli sforzi di Pechino per “promuovere la visione di una comunità con un futuro condiviso per l’umanità”.