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Forfait da 2 euro e vendite online: ecco la ricetta di Xavier Niel

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Niel sta intanto predisponendo lo sbarco in Italia con due società con sede a Roma: Iliad Holding Spa e Iliad Italia Spa, affidate al presidente di Iliad Cyril Poidatz.

Prezzi discount e vendite online invece dei negozi fisici per imporsi anche in Italia come è avvenuto in Francia. Sarebbe questa la ricetta con cui Xavier Niel – patron dell’operatore low-cost Free – punta a conquistare il 15% del mercato mobile nostrano.

Nel 2012 grazie a tariffe telefoniche e internet super scontate, Free ha mandato in tilt i concorrenti francesi e nel giro di 4 anni ha conquistato il 17% del mercato. In italia, Niel punta a conquistare quello zoccolo duro di utenti prepagati che rappresentano ancora l’80% del mercato e che in Francia sono letteralmente impazziti per le offerte a prezzi stracciati di Free.

L’offerta in abbonamento per 19,90 euro al mese (15,90 per chi era già abbonato a Freebox) comprendeva chiamate illimitate verso numeri di rete fissa – non solo per la Francia, ma anche verso altri 40 Paesi in Europa, Stati Uniti e Canada – e verso i numeri mobili  con SMS/MMS gratuiti. Inclusa nel prezzo, navigazione internet limitata a 3 GB al mese (superata tale soglia, la navigazione resta gratuita ma viene limitata la velocità). Ma c’era anche un forfait da 2 euro (gratuito per gli abbonati Freebox) che metteva  a disposizione 60 minuti di chiamate verso tutti e 60 sms verso tutti.

Difficile stabilire se in Italia l’arrivo di Free avrà lo stesso effetto dirompente che in Francia, essendo la situazione nel nostro paese molto diversa oggi da quella che era oltralpe 4 anni fa, con un mercato stremato da una forte competizione sui prezzi che ha contribuito alla notevole contrazione delle tariffe. Il calo più evidente si è avuto nel periodo 2011-2013, quando i prezzi si sono praticamente dimezzati registrando un calo del 46,7% , con i servizi voce e sms diminuiti del 45,3% e quelli Internet del  50,1% (dati Agcom). Tra febbraio 2015 e febbraio 2016, quindi, sono scesi del 31% i costi dei pacchetti con più di 1000 minuti ed è aumentato dal 34 al 74% il traffico internet compreso nelle offerte (dati Sos Tariffe). A marzo, infine, l’Istat ha segnalato che la  diminuzione  dei  prezzi  dei  servizi  di  telefonia  mobile  su  base annua si è attestata al 3,3%.

Come conseguenza di questa forte competizione, l’Arpu – il ricavo medio per utente – in Italia, pari a circa 12 euro, è tra i più bassi d’Europa (in Francia si attestava a 40 euro nel 2012 e a circa 20 oggi). Al contempo, dato che le offerte commerciali di Iliad non partiranno prima della metà del prossimo anno, gli altri operatori – Tim, Vodafone e Wind-3 – potranno beneficiare di 8-10 trimestri a bassa concorrenza sui prezzi.

Non tutti però sono di questo parere: secondo gli analisti di BNP Paribas, l’offerta più bassa sul mercato italiano è di 7 euro al mese, mentre la media è di circa 9 euro. Se quindi Niel lanciasse un forfait a due euro potrebbe eccome attirare un bel po’ di utenti.

Ricette tariffarie a parte, Niel sta cominciando intanto a porre le basi concrete per lo sbarco in Italia. Secondo quanto riportato dall’agenzia Radiocor, l’imprenditore francese ha creato due società con sede a Roma: Iliad Holding Spa e Iliad Italia Spa, controllata al 100% dalla prima. Amministratore unico di entrambe è Cyril Poidatz, presidente di Iliad.

In base allo statuto, sempre secondo le ricostruzioni di stampa, l’attività di entrambe le società si concentrerà sulla “installazione, sviluppo e gestione di apparati e impianti fissi e mobili, inclusi stazioni radio, antenne, collegamenti per comunicazioni… per fornire gestire, e commercializzare senza restrizioni di natura territoriale, servizi di comunicazione” nonché sulla “esecuzione di attività connesse o strumentali, ivi incluse attività editoriali, pubblicitarie, di information technology, online e multimediali e in generale attività commerciali, finanziarie, immobiliari”.

In ogni caso, almeno nelle intenzioni, gli operatori italiani sono preparati a tutto. Così almeno ha dichiarato in più occasioni l’ad di Telecom Italia, Flavio Cattaneo, che anche nei giorni scorsi si è detto del tutto tranquillo rispetto al prossimo sbarco di Free. “L’Italia – ha detto – è un mercato molto diverso dalla Francia”.

Non ci resta che aspettare.