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#FirmeRai, parte la campagna per la firma del Contratto di servizio

Roberto Fico

Parte la campagna #FirmeRai, iniziativa promossa dal presidente della Commissione parlamentare di Vigilanza Roberto Fico per sollecitare la sigla del nuovo Contratto di servizio 2013-2015, ancora misteriosamente senza firma.

Stamani presso la sala stampa della Camera dei Deputati, Fico ha parlato dei vantaggi che avrebbero i telespettatori se Rai e Ministero dello Sviluppo economico firmassero il nuovo Contratto di servizio.

Il presidente della Vigilanza, tra le altre cose, cita canone più equo, maggiore protezione per i bambini, più lingue straniere, più servizi per i diversamente abili, più trasparenza.

Queste – spiega Fico – sono le innovazioni introdotte dalla Commissione, che ha espresso il proprio parere obbligatorio sullo schema di contratto il 7 maggio 2014”.

Nel frattempo sono passati ben nove mesi e, sottolinea Fico, “da allora non ci sono stati ulteriori passi in avanti”.

“Per rendere esecutivo il Contratto – osserva – manca la sigla da parte della Rai e del Ministero, che continuano a rimandare la sottoscrizione”.

Dal Ministero delle sviluppo economico, a quanto apprende Key4biz, si attende la Rai che ha già ricevuto il testo.

E mentre monta la polemica, il Contratto resta nei cassetti. Cosa succede? Perché i vertici di Viale Mazzini tardano?

Come mai il direttore generale Luigi Gubitosi e il presidente Anna Maria Tarantola che avrebbero dovuto già il mese scorso presentare le loro osservazioni non procedono con la firma?

Secondo alcuni dietro la titubanza della Rai ci sarebbe l’ormai noto taglio dei 150 milioni di euro chiesto alla Rai nell’ambito della spending review che ha spinto l’azienda alla quotazione in Borsa di una parte di RaiWay.

A parte questo sembra però che i tentennamenti dei vertici Rai siano anche dovuti alle nuove disposizioni del Contratto che, dopo il passaggio in Vigilanza, è risultato più oneroso per la Tv pubblica chiedendo maggiore impegno.

Fico, deputato del Movimento 5 stelle, ha, quindi, deciso di avviare una campagna per coinvolgere i cittadini ai quali chiede di firmare l’appello pubblicato sul sito firmerai.it.

“Si tratta – conclude il presidente della Vigilanza – di uno strumento di pressione civile e partecipato che ha un obiettivo tanto semplice quanto importante: rendere il servizio pubblico migliore”.

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