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Finalmente arrivano gli smartphone pieghevoli. Che cosa cambia?

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Dopo mesi di attesa finalmente sono arrivati gli smartphone pieghevoli e con nostro stupore abbiamo scoperto che non sono poi così male.

Rubrica settimanale SosTech, frutto della collaborazione tra Key4biz e SosTariffe. Per consultare gli articoli precedenti, clicca qui.

Nel mondo hi-tech c’è un’etichetta piuttosto sarcastica, vaporware, che suona come una sentenza di morte. Viene utilizzata per i prodotti annunciati in pompa magna, attesi da tutti con ansia e poi mai arrivati, o – forse ancora peggio – dimostratisi assai deludenti una volta sul mercato. Per molto tempo, gli smartphone pieghevoli hanno rischiato di finire in questa poco piacevole categoria. Se ne parla da anni, ma agli annunci di un esordio imminente hanno regolarmente fatto seguito frettolose smentite, e più di una volta si è pensato che si trattasse di una sorta di strategia per guadagnare un po’ di tempo via via che le innovazioni sui telefonini diventavano più rare e meno interessanti. Fino a qualche giorno fa, quando i foldable sono finalmente arrivati, e si è scoperto che non sono poi così male.

È chiaro come basti dare un’occhiata ai dispositivi appena annunciati, come il Samsung Galaxy Fold o lo Huawei Mate X, per capire che si tratta di modelli che nel giro di pochi anni ci sembreranno goffi, scomodi, troppo spessi, ma il fatto che effettivamente funzionino, al di là delle valutazioni estetiche, è per molti già più di quanto ci si potesse aspettare. A dirla tutta, non si è nemmeno sicuri se questi dispositivi finiranno con il tracciare la strada per tutti, o accenderanno l’immaginazione per un po’ prima di fare la fine dei televisori 3D con i loro scomodissimi visori. Ma è significativo che i produttori che ancora non hanno lanciato un foldable abbiano cominciato a giocare sulla difensiva; Steve Wozniak, uno dei due fondatori di Apple, ha avuto parole critiche per Cupertino e per la sua incapacità (voluta?) di arrivare puntuale a un appuntamento simile, mentre LG si è affrettata a precisare che non ha ancora uno smartphone pieghevole in uscita. Motorola – che in questi anni è un po’ passata di moda, ma che negli anni Novanta si era fatta un nome come produttrice di telefonini dal design innovativo, tra cui StarTac e Razr – ha confermato che la società è al lavoro su uno smartphone pieghevole (probabilmente una nuova versione del Razr, appunto). E poi: Xiaomi, col suo prototipo assai particolare (si piega addirittura due volte, come un grosso portafoglio), Oppo, ZTE. Ma dopo le mosse di Samsung e di Huawei, è probabile che anche gli ingegneri di Apple abbiano raddoppiato i loro turni, magari con l’obiettivo del 2020. Anche se non ci sono dichiarazioni al riguardo, infatti, i brevetti sulle “cerniere magnetiche” dello scorso anno parlano chiaro.

Un’evoluzione rapidissima

Bisogna dire che anche agli occhi dei recensori gli smartphone pieghevoli stanno attraversando un’evoluzione tanto rapida da sembrare quasi in tempo reale, se è vero che il Royole Flexpai lanciato a gennaio aveva fatto storcere il naso un po’ a tutti mentre non si contano più le recensioni più che positive dell’ultimo Huawei Mate X. Impossibile aspettarsi un tasso di sviluppo del genere a lungo termine, ma di solito è un buon segno. Lo spazio per le innovazioni in questo campo non manca: visto che non esiste il vetro pieghevole – almeno finora – gran parte della ricerca si concentra sull’assicurare che la copertura in plastica degli schermi OLED garantisca una durata soddisfacente e soprattutto resista bene ai graffi e agli urti. E molto ci sarà da limare per quanto riguarda il prezzo, considerando che lo Huawei Mate X, l’ultimo arrivato in questa categoria, sarà disponibile a fine anno a un prezzo di 2299 euro, quasi il doppio dei più costosi smartphone di Apple e Samsung disponibili oggi. Difficile pensare che questi dispositivi, almeno a breve termine, possano essere a disposizione di tutti, ma di certo un ritocco ai prezzi è più che auspicabile.

I due contendenti

Al momento, considerato che il primato di Royole Flexpai è durato solo qualche settimana, i due contendenti principali sono il Galaxy Fold e lo Huawei Mate X. L’entusiasmo è stato tale che alla presentazione Samsung l’S10 è passato quasi inosservato, visto che tutti volevano saperne di più sul curioso ibrido tra tablet e smartphone. Grazie allo schermo Infinity Flex, il Galaxy Fold riesce a passare con un gesto da uno schermo da 4,6 pollici (ideale anche per chi ha nostalgia dei vecchi telefoni che stavano nel palmo di una mano) a uno da 7,3 pollici; per capirci, poco meno di un iPad Mini.

L’idea è utilizzare lo schermo piegato per le funzioni più classiche della telefonia mobile, come le chiamate e la messaggistica (a questo proposito, su SosTariffe.it si possono sempre trovare le occasioni più interessanti per quanto riguarda le proposte dei vari operatori), mentre la versione “aperta” del Galaxy Fold va usata per leggere, per giocare e per navigare (fino a tre app contemporaneamente). Il prezzo si aggirerà intorno ai 2.000 euro. Il punto debole del Fold è, a detta di tutti, lo spessore, vicino a quello di due smartphone classici messi l’uno sull’altro (e non si tratta dell’unica cosa che fa pensare a una “somma” di due dispositivi invece di un vero e proprio ibrido: basti pensare al numero di fotocamere disponibili, ben 6).

Lo Huawei Mate X ha subito ridefinito il mercato, con uno spessore decisamente inferiore (e circa 300 euro in più sul cartellino del prezzo) e una gestione diversa degli spazi: aperto è un tablet OLED da 8 pollici, chiuso mette a disposizione altri due schermi, quello frontale da 6,6 pollici (senza cornice e “notch”) e quello posteriore da 6,4 pollici. La differenza più marcata è che, chiudendo il dispositivo, il Fold ha lo schermo all’interno, mentre il Mate X ha lo schermo all’esterno. Questo significa due cose: da una parte il Mate X non ha il “gap” che affligge il Fold, ovvero lo spazio tra le due parti del telefono quando è richiuso (necessario per evitare una piegatura eccessiva dello schermo); dall’altra è molto più esposto agli urti e ai graffi, e sarà interessante vedere quali soluzioni ha implementato Huawei per una protezione affidabile.

Di certo, in ogni caso, l’hype sta diventando realtà a una velocità difficilmente preventivabile appena un mese fa. Per vedere se tutto questo sarà sufficiente per risanare la declinante industria degli smartphone, ci vorrà ancora del tempo.

Fonti:

https://www.tomsguide.com/us/foldable-phones-release-date,news-28705.html