nuovi scenari

FIEG contro Google: “AI Overview è un traffic killer”. Chiesto l’intervento dell’Agcom per violazione del DSA

di |

Gli editori italiani denunciano la funzione AI di Google per violazione del Digital Services Act. Per la Fieg AI Overview privilegia un sistema chiuso che sfrutta contenuti di terzi senza adeguata visibilità o compensazione.

La Federazione Italiana Editori Giornali ha presentato all’Agcom, in qualità di Coordinatore nazionale dei Servizi Digitali, un reclamo formale contro AI Overview, il nuovo sistema di risposte generate dall’intelligenza artificiale di Google.

L’iniziativa, coordinata con l’ENPA (European Newspaper Publishers’ Association), punta a ottenere dalla Commissione Europea l’apertura di un’istruttoria ai sensi del Digital Services Act (DSA).

Secondo la FIEG, con l’introduzione di AI Overview in Italia – e ancor più con la recente estensione della modalità AI Mode – Google violerebbe diverse disposizioni fondamentali del regolamento europeo, “con effetti pregiudizievoli sugli utenti, i consumatori e le imprese editoriali”.

Un traffic killer che riduce la visibilità delle fonti

Nel documento tecnico depositato all’Autorità, gli editori accusano Google di essersi trasformato in un vero e proprio traffic killer in quanto le risposte generate da Google Overview vengono visualizzate direttamente nella pagina dei risultati, spesso in cima, senza che l’utente debba cliccare sui link delle testate da cui quei contenuti provengono.

“Un prodotto che si pone in diretta concorrenza con i contenuti prodotti dalle aziende editoriali”, scrive la FIEG, “determinando una riduzione della loro visibilità e reperibilità, e quindi dei relativi introiti pubblicitari”.

Un effetto che, secondo gli editori, “minaccia la sostenibilità economica del settore, la pluralità dell’informazione e la qualità del dibattito democratico”.

A causa di Google Overview calo medio del traffico editoriale tra il 10% e il 15%

Come abbiamo scritto nel nostro approfondimento di settembre, “Calano gli accessi ai siti (anche in Italia) per colpa dell’AI Overview di Google. I dati”, l’effetto di AI Overview si è già fatto sentire sui numeri. Secondo le analisi di piattaforme di monitoraggio SEO e di diversi centri media, il traffico organico proveniente da Google verso i siti editoriali ha subito un calo medio tra il 10% e il 15%, con punte che in alcuni casi raggiungono il 25%.

I primi a risentirne sono stati i portali di informazione generalista, ma anche i siti verticali di tecnologia, salute e cultura hanno registrato flessioni importanti nelle visite provenienti da ricerca.

Le pagine che prima comparivano tra i primi risultati, oggi si trovano sotto i blocchi di risposte AI: snippet, box esplicativi e, sempre più spesso, un riassunto generato automaticamente che ingloba le informazioni principali prese dalle fonti originali.

In pratica, l’utente ottiene la risposta senza bisogno di visitare il sito: un cambiamento che – come confermano i dati – sta alterando la struttura stessa del traffico online.

La questione regolatoria e il DSA

La mossa della FIEG segna una svolta sul piano istituzionale. Il reclamo richiama direttamente il Digital Services Act, che impone alle grandi piattaforme obblighi di trasparenza, correttezza e non discriminazione verso i fornitori di contenuti.

Secondo gli editori, AI Overview viola questi principi, privilegiando un sistema chiuso che sfrutta contenuti di terzi senza adeguata visibilità o compensazione.

In parallelo, azioni simili sono in corso anche in altri Paesi dell’Unione, coordinate da ENPA, con l’obiettivo di spingere la Commissione a intervenire a livello comunitario. L’argomento è tutt’altro che tecnico: si tratta di stabilire se un prodotto come AI Overview debba essere considerato motore di ricerca o intermediario di contenuti, con tutte le conseguenze normative che questo comporta.

Un equilibrio sempre più fragile

Il reclamo della FIEG arriva in un momento cruciale per il rapporto tra AI e informazione. Gli editori denunciano che la combinazione di Overview e AI Mode rischia di “chiudere” il web dentro l’ecosistema Google, riducendo la libera circolazione dei contenuti e spostando l’attenzione su risposte sintetiche, spesso decontestualizzate.

Il rischio, dicono, è duplice: da un lato la perdita di entrate pubblicitarie e traffico qualificato; dall’altro, la diffusione di informazioni parziali o errate, perché la sintesi dell’AI non sempre restituisce la complessità delle notizie.

Un tema che si intreccia con la disinformazione, la mancanza di trasparenza sugli algoritmi e la necessità di regole condivise sull’uso dei contenuti generati da modelli di intelligenza artificiale.

Verso un “caso Google” europeo

Se la Commissione Europea dovesse accogliere la richiesta di istruttoria, si aprirebbe un precedente simile a quello che anni fa portò al negoziato su Google News Showcase e sulla remunerazione dei contenuti giornalistici. Ma questa volta la posta in gioco è più alta: non si parla solo di diritti economici, ma del modo stesso in cui l’informazione viene generata, distribuita e letta.

Leggi le altre notizie sull’home page di Key4biz