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Fiducia nell’informazione: Ansa, SkyTg 24 e Sole 24 Ore ai primi posti

In Italia il livello di fiducia nell’informazione è piuttosto basso, un fenomeno spiegato dal rapporto con la faziosità dei mezzi di informazione e con l’eccessiva influenza degli interessi politici ed economici sui media.

E’ questa la fotografia scatta dal Digital News Report 2019 dell’Istituto Reuters che ha analizzato l’andamento dell’informazione in 38 Paesi nei sei continenti. Nel nostro Paese inoltre continuano a calare i lettori di giornali, mentre resta stabile il numero di persone (il 58%) che guardano le notizie sulla tv (a differenza degli altri paesi dove sono in calo).

Dopo le elezioni del 4 marzo, spiega il report, si sono verificati lievi cambiamenti nell’ambiente mediatico italiano per riflettere il nuovo equilibrio di potere all’interno della politica italiana. Quest’anno è stato anche caratterizzato da un continuo indebolimento del settore dei giornali stampati. Gli argomenti relativi all’immigrazione, alla formazione del governo e al rapporto tra i partiti della coalizione di governo hanno dominato la copertura delle notizie quest’anno.

La classifica dei siti web di fiducia

I siti web con la portata più ampia online sono quelli delle emittenti televisive commerciali consolidate (il TgCom24 e SkyTg24 di Mediaset), i principali quotidiani (La Repubblica, Il Corriere della Sera e Il Fatto Quotidiano) e la principale agenzia di stampa italiana (ANSA). Tuttavia, il 2018 è stato anche contrassegnato dagli impressionanti risultati dell’uscita digitale Fanpage.

Lo smartphone batte tutti

Dall’indagine emerge che in media nel mondo due persone su tre (66%) leggono ogni settimana le news sullo smartphone. In molti Paesi lo smartphone è il mezzo con cui si accede alle prime notizie del mattino: più della tv, della radio e dei quotidiani cartacei. In Italia, tra chi si informa di prima mattina sul telefono, oltre la metà (52%) lo fa su social media e app di messaggistica. Nel dettaglio, uno su tre (33%) legge le prime notizie su Facebook, l’8% su WhatsApp e il 5% su Instagram. Il 19% usa lo smartphone per entrare sul sito o nella app di un mezzo d’informazione, l’11% accede tramite alert e notifiche e un altro 11% con gli aggregatori di notizie come Google News. Nel mondo, il tema delle fake news circolate su Facebook ha penalizzato l’uso del social come fonte di notizie.

La percentuale di chi usa settimanalmente Facebook per leggere le news scende al 36% (era oltre il 40% nel 2015), mentre sale al 16% l’uso di WhatsApp e resta pressoché stabile al 10% quello di Twitter. Netta crescita di Instagram, al 9%, e di Messenger, all’8%. Snapchat si ferma al 3%.

Crollo dei giornali

Mentre i ricavi delle emittenti televisive sono stati relativamente stabili da Dal 2013 al 2017, il report evidenzia come i ricavi dei giornali e delle riviste hanno registrato una riduzione del 21% nello stesso periodo. In termini di quota di compartecipazione complessiva nel sistema di comunicazione italiano, i principali attori sono l’emittente internazionale Comcast Corporation / Sky (15%), il gruppo di trasmissione di Berlusconi Fininvest / Mediaset (15%) e l’emittente RAI (14%).

Altri attori rilevanti sono le piattaforme internazionali Google (4%) e Facebook (3%), Cairo Communication (l’editore del canale TV La7, che controlla anche Il Corriere della Sera, 4%), e il gruppo GEDI (l’editore di La Repubblica.

Abbonamenti digitali solo al 9%

Il report evidenzia inoltre come sia molto bassa la disponibilità degli italiani a pagare per leggere le notizie sui siti. Sebbene diversi giornali leader come Il Corriere della Sera e La Repubblica abbiano adottato paywall “soft” negli ultimi anni, i nostri dati mostrano che la percentuale di persone che pagano per le notizie online è solo del 9% in Italia, con le cifre degli abbonamenti digitali in corso ancora più in basso.

Salvini il politico più influente in Europa su Facebook

L’immigrazione è stata per molto tempo un argomento centrale per il leader della Lega, Matteo Salvini, e il suo duro approccio verso gli sbarchi di immigrati dal Nord L’Africa, insieme alla sua tendenza a commentare i crimini in cui sono coinvolti gli immigrati, ha mantenuto l’argomento sotto i riflettori dei media e al centro del dibattito pubblico.

Inoltre spiega il report, con più di 3,5 milioni di follower, il leader leghista ha la più grande portata su Facebook di qualsiasi politico europeo.

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