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Fibra aree bianche, Patuanelli: “Troppo indietro. Se arriviamo al 40% del piano già forte accelerazione”

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In audizione alla commissione lavori pubblici del Senato, il ministro dello sviluppo economico Stefano Patuanelli: "Il Piano avrebbe dovuto essere implementato fino all'80% entro il 2020, ma se arrivassimo al 40% saremmo già autori di un'accelerazione forte perché oggi solo 80 Comuni sono stati collaudati su oltre 6mila previsti dal piano per le aree bianche".

Sulla banda ultralarga “riteniamo che la digitalizzazione del Paese passi per un’infrastruttura che garantisca i gigabyte. Per arrivare a questo obiettivo è necessario accelerare gli interventi nelle aree bianche, cosa che oggettivamente è in fase troppo arretrata rispetto alle previsioni”. Lo ha detto il ministro dello sviluppo economico Stefano Patuanelli in audizione alla commissione lavori pubblici del Senato sulle linee guida programmatiche nelle comunicazioni.

I Comuni completati e collaudati

Il Piano – ha spiegato – avrebbe dovuto essere implementato fino all’80% entro il 2020, ma se arrivassimo al 40% saremmo già autori di un’accelerazione forte perché oggi solo 80 Comuni sono stati collaudati su oltre 6mila”. “Dal punto di vista delle aree grigie e nere, le risorse poste in campo per il voucher sono ingenti. Forse andranno implementate, ma riteniamo che questo primo passaggio sia già un ottimo viatico per garantire di poter avere una connessione su banda ultralarga”, ha proseguito.

“Al 31 dicembre 2019 su 9 milioni di unità immobiliari previste a fine piano per la banda ultralarga, il concessionario ha connesso circa 2,2 milioni di unità immobiliari. Il dato peggiore riguarda i Comuni completati”, ha spiegato Patuanelli, “pari a 424 su 6.237 di piano, di cui solo 103 collaudabili e solo 80 collaudati: dati che si commentano da soli”, ha detto il ministro, precisando che “anche sul piano spesa c’è un rallentamento rispetto all’importo complessivo”. Il Mise “sta monitorando costantemente le fasi attuative poste in essere dal concessionario OpenFiber e presso OpenFiber stiamo cercando di fare attività di moral suasion per sollecitare la realizzazione delle opere”.

“Nel 2020 OpenFiber intende imprimere una decisa accelerazione allo sviluppo dei cantieri con avvio lavori in 1.465 ulteriori Comuni e con collaudi in ulteriori 900 Comuni”, ha spiegato Patuanelli. “Sui 668 Comuni in cui l’intervento è svolto direttamente da Infratel, con previsione di chiusura a giugno 2020, emerge che nel 78% dei Comuni l’intervento è stato terminato, di cui 496 sono stati collaudati e 26 sono in fase collaudo: questo a dimostrazione che Infratel, rispetto a Open Fiber, ha attuato maggiori interventi a parità di normativa”.

È evidente che si deve fare di più e meglio e si deve trattare di uno sforzo corale con la consapevolezza che si tratta di un piano strategico per il Paese”, ha sottolineato il ministro. Questo perché, ha aggiunto, “la sfida dei prossimi 10 anni si combatterà molto sui dati a livello industriale e di sviluppo economico”.

“Normativa italiana su 5G riferimento in UE”

“Il tema del 5G è fondamentale, le sperimentazioni stanno procedendo bene. Non mi sfugge che il tema della cybersecurity riguarda il nostro e tutti gli altri Paesi. Su questo ritengo che abbiamo messo in campo una normativa che in Europa è considerata di riferimento”, ha detto il ministro.

Per Patuanelli “è chiaro che questo viene fatto per proteggere il nostro sistema ma anche per dare garanzie agli operatori di aver accesso a tutti i mercati, anche quelli extra Ue”.

“Nei prossimi mesi saranno avviate dalle strutture del ministero le prime ispezioni sugli operatori” telco, relativamente alla sicurezza delle reti. A dirlo è stato il ministro dello Sviluppo economico Stefano Patuanelli, in audizione in commissione Lavori pubblici al Senato sulle linee programmatiche in materia di comunicazioni.

“Massimo impegno su cybersecurity”

“L’impegno del Mise, quale ministero guida sul fronte della sicurezza cibernetica, è massimo e l’approccio che caratterizzerà l’azione del ministero sarà incentrato sull’assicurare la più ampia protezione dei nostri interessi nazionali in coordinamento con gli altri organismi competenti con il minimo sacrificio degli interessi commerciali degli operatori che quotidianamente si confrontano con il nostro ministero”, ha conclusoil ministro dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli, durante le comunicazioni in Commissione Lavori pubblici del Senato.

Per approfondire:

Il testo integrale delle linee programmatiche in materia di telecomunicazioni, poste, radio e Tv.