Strategie e politiche digitali per la promozione, l’export e l’internazionalizzazione del Cibo e della Moda Made in Italy nell’era dell’Intelligenza Artificiale
A confronto a Roma, imprese, istituzioni, esperti e innovatori, in occasione della 1^ edizione del Festival dell’Imprenditore – Cibo & Moda Made in Italy nell’era dell’Intelligenza Artificiale, ideato e promosso da Confimprenditori, e organizzato da Supercom, in corso venerdì 13 e sabato 14 giugno presso la Serra del Palazzo delle Esposizioni.
Nel Panel dal titolo “Strategie e politiche digitali per la promozione, l’export e l’internazionalizzazione del Cibo e della Moda Made in Italy nell’era dell’Intelligenza Artificiale” è intervenuto il Min. Plen. Fabrizio Lobasso, Vice Direttore Generale per la Promozione dell’Italia e Direttore Centrale per l’Internazionalizzazione Economica e MAECI.
“Il processo di internazionalizzazione e digitalizzazione di settori strategici per la nostra economica come la moda e l’agricoltura, si sta basando sempre più su due fattori chiave: la diplomazia ibrida e l’innovazione tecnologica.
La diplomazia ibrida va intesa ormai come collaborazione e comunione di intenti di diversi enti centrali a livello governativo, un’alleanza pubblico-privato, ma anche associazioni di categoria, fondazioni e imprese, che remano tutte verso lo stesso obiettivo.
Il secondo fattore, aldilà del come fare le cose, si basa sul perché le vogliamo fare, ci chiede di concentrarci sui valori che sono alla base del nostro made in Italy, del nostro saper fare, valori molto specifici, costruiti sulla solidarietà, l’attenzione al dettaglio, la pazienza, la resilienza, l’armonia e la bellezza. Valori che abbiamo solo noi, tipici, specifici di un territorio, che altri Paesi non possono permettersi. L’AI diventa in questo contesto un booster assoluto, ma dobbiamo essere consapevoli delle nostre potenzialità e del perché utilizziamo questa tecnologia”, ha detto Lobasso.
“Assieme all’ICE, abbiamo lavorato al progetto TrackIT blockchain che permette la tracciabilità genuina del prodotto italiano e delle sue componenti base, che assicurano qualità e affidabilità all’origine. La tracciabilità è centrale – ha sottolineato Lobasso – per garantire la qualità di un prodotto come il nostro e rper accontarlo ai consumatori di tutto il mondo.
OpportunItaliy è invece un nuovo progetto, una gara di comunicazione durata due anni, che va oltre lo storytelling italiano, centrato sulla necessità di far registrare tutti i nostri imprenditori per farli incontrare con i buyer.
Un recente studio SACE ci dice che se una piccola impresa segue la transizione ecologica e digitale vedrà sicuramente aumentare le proprie esportazioni sul mercato internazionale.
Per meglio sfruttare l’AI dobbiamo lavorare sui linguaggi, sulle idee e sulla cultura tecnologica, quindi si deve investire molto anche sulla formazione, sulla scuola e sulla crescita di questo mondo che lavora e che investe in innovazione”.
“Gli imprenditori in Italia sono spesso degli eroi, perché gestire la burocrazia in questo Paese è davvero difficile e costoso. La burocrazia è una tassa occulta che paghiamo tutti. Si parla di Fisco amico ma non è vero, il fisco non aiuta chi è in difficoltà”, ha detto in collegamento da remoto l’On. Alberto Gusmeroli, Presidente, X Commissione, Attività Produttive, Commercio e Turismo, Camera dei Deputati, a cui sono state affidate le conclusioni del panel e relatore della delega fiscale.
“Abbiamo 23 milioni di italiani che hanno cartelle esattoriale con il fisco o l’INPS. Io mi occupo come esponente della Lega della rateizzazione lunga, che vorremmo diventasse legge, per sanare tutto il pregresso dei piccoli imprenditori, dei commerciali, raccogliendo tutte le criticità delle rottamazioni precedenti e risolvendole, in un periodo di tempo di dieci anni. Non è condono – ha precisato Gusmeroli – perché le imposte si pagano tutte, solo in un periodo più lungo. Tutti i partiti hanno fatto le rottamazioni in passato. Il problema è che il debito pubblico è di 3 trilioni di euro, ma lo Stato ha anche un credito di 1,3 trilioni. Questa è una misura che consentirà anche di ridurre le tasse future per gli italiani. La proposta definitiva della Lega è già depositata alla Camera e al Senato e rappresenta un passo in avanti deciso in favore dell’imprenditoria italiana”.
Made in Italy e Intelligenza Artificiale: opportunità e strategie di valorizzazione e tutela con il supporto del PNRR e della Finanza Agevolata
“Collegare PNRR, AI e made in Italy non solo è possibile, ma è un obiettivo strategico da perseguire. Abbiamo ottenuto i maggiori finanziamenti europei in termini di PNRR, ma la nostra capacità di spesa rispetto ai target non è stata all’altezza della sfida”, ha spiegato la Sen. Dafne Musolino, 6ª Commissione Permanente, Finanze e Tesoro del Senato della Repubblica.
“La Corte dei Conti ha lanciato un allarme sul trend di spesa, non riusciremmo a raggiungere gli obiettivi del 2026 e se non si accelera su questo non si riusciremo a spendere tutte le risorse economiche di cui disponiamo. Un grande spreco, una grande occasione che non possiamo fallire”, ha proseguito Musolino.
“Per evitare il peggio, in tal senso, Musolino ha detto che “forse dovremmo integrare davvero nuovi strumenti rispetto a quelli di cui oggi disponiamo. La burocrazia crea lentezze e ostacoli alla crescita del Paese. Le autorizzazioni sono il punto di maggiore criticità. Non basta aver fatto tutto, all’ultimo passaggio manca sempre qualcosa che potrebbe far saltare un progetto, dietro cui ci sono investimenti. Poi c’è il problema della formazione. Nel PNRR ci sono le misure giuste per investire in formazione dei lavoratori, che gli permetterebbe di avere dimestichezza con le tecnologie più avanzate, per recuperare il gap con gli altri Paesi. Un gap che si riflette anche nelle differenze di genere. Perché il PNRR non è solo una leva economica, anche una visione di sviluppo, ma occorre raggiungere gli obiettivi di spesa e acquisire gli strumenti per lavorare meglio. Governando l’AI potremmo avere la possibilità di guardare alle sfide del futuro con una consapevolezza maggiore, che ci consenta anche di evitare sprechi, prevedendo i cicli di produzione, individuando gli sviluppi sul mercato anche sul lungo termine”, ha precisato Musolino.